Aido provinciale di Lecco. 220 nuovi iscritti nel 2020, prosegue il lavoro del gruppo

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Giacomo Colombo
Giacomo Colombo

Sabato scorso l’assemblea del gruppo guidato da Giacomo Colombo

Una scelta in comune e Stanza per la vita: due iniziative in programma

LECCO – Si è svolta sabato 29 maggio 2021 l’assemblea annuale dell’Aido Lecchese. La relazione sull’attività svolta ha evidenziato che, nonostante il periodo pandemico, i nuovi iscritti nel 2020 sono stati 220 e si è raggiunta la cifra di 26.000 iscritti. Nel nostro ospedale ci sono stati 13 possibili donatori, ma ben 4 si sono opposti al prelievo, per questo il lavoro dell’Aido prosegue, con due particolari iniziative per il prossimo anno.

Una scelta in comune

Lo strumento principale per la raccolta di volontà all’adesione registra un rallentamento della sua efficacia, nulla di preoccupante, ma non bisogna sottovalutare nessun segnale negativo.

“Abbiamo approntato, in collaborazione del Consiglio Regionale, della documentazione da poter utilizzare in via social o cartacea, contatteremo le amministrazioni comunali e concorderemo con loro la possibilità di creare all’intero dei loro siti web uno spazio, un collegamento o quanto vorranno, dove inserire del materiale informativo per dare al cittadino la possibilità di informarsi prima di rispondere alla richiesta di dare la disponibilità a donare”.

La stanza per la vita

Un divano, un tavolo, sedie. Spazio per camminare, abbracciarsi, piangere. Luce calda, quadri alle pareti, fiori e piante, caffè e frigo bar. E poi un medico, un sacerdote o un assistente spirituale di altre religioni, interpreti se necessari. E’ la “stanza per la vita” proposta da Aido Lecco presso l’ospedale di Lecco.

“Una stanza confortevole per informare correttamente i parenti delle persone per le quali è stata diagnosticata la morte cerebrale, perché questo non avvenga in corridoio, in una sala d’attesa. L’obiettivo è quello di rendere più agevole, per quanto possibile, il dialogo tra operatori sanitari e parenti che ricevono una comunicazione riguardante un loro caro. E’ la stanza per la vita perché da una morte, autorizzando l’espianto degli organi e dei tessuti, si possono salvare altre vite”.

LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE PROVINCIALE