All’istituto Maria Ausiliatrice l’arcivescovo Delpini incontra gli studenti lecchesi

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In mattinata la visita dell’arcivescovo a Lecco

LECCO – L’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini ha incontrato nella mattinata di oggi, venerdì, gli studenti delle scuole secondarie cattoliche del territorio. Dopo la tappa a Valmadrera per l’incontro con i ragazzi, gli operatori e i volontari di Cascina don Guanella e per la benedizione della struttura agrituristica, la mattinata è proseguita all’istituto Maria Ausiliatrice di Lecco dove ad accoglierlo c’era una palestra gremita.

Il vicario episcopale di Lecco monsignor Maurizio Rolla e l’arcivescovo Mario Delpini

Gli studenti del Collegio Volta, del liceo Parini di Barzanò, della Casa degli Angeli, del liceo Leopardi e dell’istituto Maria Ausiliatrice, dopo una caldissima accoglienza, hanno rivolto alcune domande all’arcivescovo.

“Sono contento di essere qui e so che lo siete anche voi: anche io ho insegnato per alcuni anni e so che gli studenti, almeno quelli dei miei tempi, se potevano saltare alcune ore di scuola erano contenti – ha scherzato monsignor Delpini – perciò comprendo il vostro entusiasmo”.

“Le domande che mi fate sono il segno che siete vivi perché vivere senza domande significa diventare delle macchine che imparano un mestiere e lo fanno per il resto della vita – ha continuato Delpini -. Credo che la risposta al senso della vita non si trova come in un quiz,  le domande cercano un fuoco piuttosto che le parole, e noi dobbiamo trovare questo fuoco. Questo fuoco si può trovare nella cultura perciò cercate quelle che io chiamo ‘pagine immortali’ che possono fornirvi risposte e far sorgere altre domande. Queste pagine condividetele con gli amici perché l’amicizia è qualcosa che permette di ‘ospitare il pensiero che aderisce alla verità’ “.

“La cultura non è leggere dei libri ma è incontrare delle persone – ha continuato Delpini – la ricerca del senso della vita e l’uso della cultura per rispondere a questa domanda non si chiude in un ambiente privilegiato ma deve incontrasi con il dramma di vivere. Alla vostra età non si può vivere senza incontrare i poveri o i malati, senza lasciarvi ferire o commuovere dalla sofferenza degli altri”.