Aneurisma ‘gigante’ operato a Lecco. Stampa 3D in supporto ai chirurghi

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Nuovo eccezionale intervento chirurgico all’ospedale Manzoni di Lecco

Realizzato un calco tridimensionale del cranio per supportare l’intervento dei medici

LECCO – Un paziente cui era stato diagnosticato un aneurisma cerebrale gigante è stato di recente operato presso la Neurochirurgia dell’Ospedale A.Manzoni di Lecco.

Gli aneurismi cerebrali sono dilatazioni patologiche delle arterie del cervello che colpiscono tra lo 0.4% e il 6% della popolazione, con una frequenza maggiore nel sesso femminile.

Estremamente più rari sono invece gli aneurismi cerebrali giganti, che vengono così definiti perché le loro dimensioni superano i 2.5 cm di diametro, e che oltre a presentare un elevato rischio di rottura creano anche un ulteriore disturbo al paziente a causa del loro enorme volume che comprime il cervello.

“Il trattamento chirurgico di un aneurisma gigante è collegato a molti rischi poiché la chiusura e la rimozione possono danneggiare le arterie normali dalle quali origina l’aneurisma stesso” spiega il Dott. Giannantonio Spena, direttore della Neurochirurgia del Manzoni”

La stampa 3D

“Per tale motivo – prosegue Spena –  al fine di poter disegnare una strategia efficace di intervento, si rivela estremamente utile il supporto fornito in fase preoperatoria dal modello tridimensionale fornitoci dalla stampante 3D: la ricostruzione del cranio, delle arterie normali e dell’aneurisma ci ha infatti permesso facilmente di immaginare i possibili corridoi chirurgici e di arrivare al momento dell’intervento con una maggiore sicurezza e prontezza”.

Il Dott. Giannantonio Spena e il calco realizzato con la stampante 3D

Di norma, le immagini vengono acquisite tramite TC, Risonanza Magnetica ed Angiografia cerebrale con successiva ricostruzione tridimensionale di queste immagini.

“A partire da queste ultime – precisano i neuroradiologi Dott. Lunghi e il Dott. Filizzolo – è stato possibile mediante un software di ricostruzione in grafica 3D ed alla collaborazione con il Dott. Villiam Dallolio, generare il modello tridimensionale in un formato leggibile da una stampante 3D, con conseguente realizzazione di un modello tridimensionale in resina”.

Seppur già diffusa in altri ambiti, come nella chirurgia epatica, e nonostante sia stata riconosciuta la sua affidabilità, la stampante 3D non viene ancora routinariamente usata in ambito neurochirurgico.

“Il periodo storico nel quale ci troviamo ci impone tuttavia di affiancare alla consueta pratica medica tutti quegli strumenti che possano fornire al paziente i maggiori dettagli circa la procedura alla quale sarà sottoposto – commenta in merito il Dott. Salmaggi, Direttore del Dipartimento di neuroscienze dell’ASST di Lecco – Ogni paziente con aneurisma cerebrale richiede un trattamento sempre più personalizzato: per il raggiungimento di obiettivi sempre più mirati e specifici, quindi, riteniamo sia fondamentale sfruttare la tecnologia più moderna in una scena che coinvolga diversi attori con diverse competenze, quali il neurochirurgo, il neurologo vascolare e il neuroradiologo, che assicurano al paziente il trattamento più corretto e tempestivo possibile”.