Anmil Lecco: “Basta parole ma solo silenzio per ricordare le vittime del lavoro”

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Flash mob in mattinata davanti al monumento alla “Civiltà e cultura del lavoro” in largo Caleotto

“E’ arrivato il tempo del fare: ci vuole il ricordo, ma ci vuole anche tanto impegno per arrivare a ‘infortuni zero’. E si può fare”

LECCO – Oggi, domenica 22 maggio, si celebra la giornata regionale contro gli infortuni sui luoghi di lavoro e per chi ha perso la vita durante la sua attività lavorativa. Il consiglio territoriale Anmil di Lecco (Associazione Nazionale fra Lavoratori, Mutilati e Invalidi del Lavoro) ha deciso per questa giornata a ricordo dei tanti, troppi, morti sul lavoro e dei tantissimi incidenti che purtroppo funestano tutte le attività produttive, di bypassare la tradizionale ricorrenza con la deposizione della corona di alloro e dei discorsi di tutte le parti sociali per effettuare un flash mob, o momento di ricordo, alle ore 11 davanti al monumento alla “Civiltà e cultura del lavoro di Lecco” in largo Caleotto.

“Un minuto di silenzio per ricordare tutti le persone che si sono infortunate, sono rimaste invalide e sono morte lavorando e ricordare a tutti che è giunta l’ora di porre fine a questa strage continua e silenziosa – hanno detto il Presidente territoriale di Lecco Gianfranco Longhi -. Non è più il momento di parlare, di lunghi discorsi, di dare la ‘colpa all’altro’ è arrivato il momento di fare. Siamo nel 2022, la tecnologia ha fatto passi da gigante e non è più pensabile ed accettabile morire sul lavoro”.

Il consiglio territoriale Anmil di Lecco ha deciso di celebrare così la giornata contro gli infortuni, ma ha deciso anche di non ridurre il tutto a un solo giorno, ci saranno altri momenti, altri flash mob, in altri ambiti, in altre manifestazioni per denunciare le tristemente note “morti bianche” che di bianco non hanno niente: “Ci saranno tanti altri ‘minuti di silenzio’ in luoghi diversi della nostra provincia. Basta parole, è arrivato il tempo del fare, ci vuole il ricordo ma ci vuole anche tanto impegno per arrivare a ‘infortuni zero’. E si può fare”.