Asst Lecco, nuove attrezzature per la palestra della Riabilitazione Cardiologica grazie a “Amici del cuore”

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Le carrozzine e le pedaliere verranno utilizzate per i pazienti fragili

Il percorso riabilitativo prende in carico circa 500 persone all’anno

LECCO – La Riabilitazione Cardiologica dell’Ospedale Manzoni di Lecco ha ricevuto oggi, lunedì 30 gennaio, l’importante donazione di nuove attrezzature da parte di Giuseppe Gradogna, presidente dell’associazione lecchese “Amici del cuore”.

Le carrozzine e le pedaliere verranno utilizzate per i pazienti più fragili, nelle fasi iniziali della riabilitazione cardiologica, quindi dopo essersi sottoposti a un intervento cardiochirurgico. Le nuove attrezzature vanno ad implementare la dotazione strumentale della palestra, con il percorso riabilitativo che ogni anno prende in carico, a regime, circa 500 pazienti, di cui tre quarti in condizioni di degenza e un quarto in modalità ambulatoriale.

Paolo Favini, direttore generale dell’Asst di Lecco commenta: “Anche nell’emergenza il ricco tessuto associativo lecchese sa tendere una mano quando serve. Il generoso contributo dell’Associazione “Amici del cuore” permetterà infatti di potenziare e migliorare ulteriormente le attività terapeutiche della Cardiologia Riabilitativa del presidio lecchese”.

Mentre Pierfranco Ravizza, direttore della Cardiologia Riabilitativa del Manzoni aggiunge: “Dopo un evento cardiaco acuto o interventi cardio-chirurgici, a fianco della terapia farmacologica, è fondamentale impostare una corretta attività fisica, sotto diretto controllo medico-infermieristico, fin dai primi giorni di degenza, unitamente al miglioramento dello stile di vita, al fine di aiutare i pazienti a riprendere quanto prima la propria attività nel modo il più possibile normale. L’associazione “Amici del cuore”, che ringraziamo per l’importante donazione, è consapevole dell’estrema importanza della riabilitazione cardiologica, non solo per le indicazioni che vengono dalla comunità scientifica, ma anche per l’esperienza diretta dei propri associati, che hanno affinato, tra l’altro, una significativa esperienza di assistenza ai degenti con modalità di confronto tra pari”.