Avis. Lecco terra generosa, più del doppio di donatori rispetto alla media nazionale

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Bruno Manzini

L’Avis provinciale ha presentato il bilancio sociale 2021

“Non ci siamo mai fermati. I donatori hanno risposto anche nel periodo più duro della pandemia e per questo li ringraziamo di cuore”

LECCO – Lecco si conferma una provincia virtuosa per quanto riguarda la donazione di sangue. A conferma di quanto il nostro territorio sia un’isola felice per generosità parlano i dati 2020: se a Lecco sono 80,43 le donazioni di sangue e plasma per 1000 abitanti, in Lombardia il dato crolla a 44,79 donazioni per 1000 abitanti, ancor meno a livello nazionale dove sono solamente 32,54. Per quanto riguarda il numero di donatori ogni 1000 abitanti in provincia di Lecco sono 44,41, oltre il doppio della media nazionale (20,11) e di molto superiore anche a quella regionale (26,20).

Insomma c’è di che essere fieri, e il presidente dell’Avis Provinciale Bruno Manzini non ha nascosto questa sua soddisfazione, oggi, durante la presentazione del Bilancio Sociale dell’associazione: “E’ un documento che ormai stiliamo da qualche anno, su base volontaria, per descrivere l’identità di Avis e le attività che svolge sul territorio – ha spiegato -. Ciò che viene scritto non ha finalità promozionali, bensì serve a fotografare la realtà dell’associazione. E’ per noi un documento particolarmente importante perché ci permette di rendere partecipi tutti i nostri soci e le realtà con cui collaboriamo”.

Ogni giorno, 365 giorni all’anno, 1.800 persone usufruiscono di una trasfusione di sangue: “A dimostrazione di come l’attività di Avis sia molto importante per la vita di tutte le persone. E siamo felici che nel nostro territorio la popolazione dimostri una sensibilità non comune verso il tema della donazione di sangue. Basti pensare che su 27.000 unità di sangue raccolte, solo 12.000 vengono utilizzate sul territorio, le altre vengono inviate perlopiù ad alcuni ospedali milanesi che sono spesso carenti. Il motivo di questo radicamento? Credo sia merito della presenza capillare sul territorio delle nostre 18 Avis Comunali presenti attraverso eventi e capaci di costruire rapporti umani”.

L’Avis lecchese, però, avrebbe potenziale per fare di più: “Il nostro lavoro è cucito quotidianamente sulle indicazioni del centro trasfusionale, doniamo solamente il sangue di cui c’è bisogno e che può essere lavorato per fare in modo che nemmeno una goccia ne venga sprecata – ha continuato Manzini -. Potenzialmente, con il numero di donatori che abbiamo, potremmo fare di più ma ci dobbiamo adeguare al lavoro che può svolgere l’Asst in base al personale a disposizione. Proprio per questo cerchiamo di dare una mano all’Asst finanziando l’estensione degli orari di apertura del centro trasfusionale per due sabati al mese e al giovedì pomeriggio”.

La pandemia ha messo alla prova anche l’Avis, ma fortunatamente pare non ci siano contraccolpi sul numero di donatori (che rimangono stabili) e di donazioni (che nel 2021, secondo dati ufficiosi, dovrebbero far registrare un incremento del 15%): “Non ci siamo mai fermati, anzi, i nostri donatori hanno risposto anche nel periodo più duro della pandemia e per questo li ringraziamo di cuore – ha detto il presidente -. La riduzione delle donazioni nel 2020 (-5,5%) è dovuta principalmente al lockdown: gli ospedali si sono fermati riducendo gli interventi così come si sono ridotti gli incidenti poiché eravamo tutti a casa. La riduzione delle donazioni è stata determinata dal calo della richiesta di sangue. Sempre nel lockdown abbiamo risposto anche alla chiamata per il plasma iperimmune con circa 2.000 donazioni effettuate, un contributo significativo”.

Le Avis lecchesi, scoppiano di salute, ma non ci si può mai fermare: “Ricordo ancora con  grande emozione la lettera di una donatrice che ha ringraziato l’Avis per l’importante lavoro. Il suo compagno era rimasto vittima di un incidente e aveva avuto bisogno di trasfondere alcune sacche di sangue: ci ringraziava perché solo in quel frangente si era resa davvero conto che senza quel sangue il suo compagno sarebbe morto. Il 30% dei nostri donatori sono giovani tra i 18 e i 35 anni e questo è un altro dato molto positivo che ci lascia ben sperare in un’ottica di continuità. Donare è semplicissimo: basta aver compiuto 18 anni, pesare almeno 50 kg ed essere in buona salute. Dopodiché basta andare sul nostro sito (www.avisprovincialelecco.it), inserire i propri dati e attendere di essere ricontattati”.

NEL DETTAGLIO IL BILANCIO SOCIALE DELL’AVIS PROVINCIALE DI LECCO