Benzinai in sciopero contro il Governo fino a venerdì mattina

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I gestori degli impianti di rifornimenti incrociano le braccia fino alle 6 di venerdì

“Mobilitazione annunciata da settimane eppure il Governo tace”

LECCO – E’ cominciato questa mattina, mercoledì 6 novembre, e durerà fino alla mattina di venerdì lo sciopero dei benzinai su tutto il territorio nazionale. La mobilitazione è stata voluta e confermata da Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio.

Sciopero contro il governo

“Di fronte al silenzio assordante del Governo e all’indifferenza del Ministero dello Sviluppo Economico le organizzazioni dei gestori degli impianti stradali non hanno potuto fare altro che ricorrere alla mobilitazione generale – hanno fatto da Confesercenti – nonostante la dichiarazione di sciopero fosse nota da settimane il Ministero ha dimostrato la sua totale assenza sul terreno del confronto con i Gestori, mostrando disinteresse e superficialità verso un settore che garantisce la mobilità dei cittadini, dalla grande viabilità fino alle aree interne del paese”.

“Saranno i cittadini – proseguono dall’associazione – a pagare il conto di una politica governativa orientata ad assumere provvedimenti di impatto mediatico anziché soluzioni per le Categorie Produttive”.

“Rischio di scomparsa della Categoria”

Di qui l’appello delle Organizzazioni di Categoria ai gestori degli impianti di rifornimento di strade e autostrade: “Proviamo ad invertire una tendenza che ha come obiettivo la scomparsa della Categoria: dalla fatturazione elettronica, all’introduzione degli ISA, che risultano fortemente penalizzanti per i gestori carburanti (che, è bene ricordarlo, percepiscono un margine che non supera il 2% del prezzo pagato dagli automobilisti), ai Registratori di cassa Telematici per fatturati di 2 mila €/anno, all’introduzione di Documenti di Trasporto (Das) e modalità di Registrazione giornaliera, in formato elettronico, da digitalizzare a mano: tutti adempimenti inutili fatti per scaricare sull’ultimo anello della filiera, il più debole, oneri  e costi e finanche provvedimenti penali per errori formali. Provvedimenti che duplicano le incombenze burocratiche senza alcuna valenza sulla lotta all’illegalità o alla infedeltà fiscale, lasciando in pace gli evasori di continuare a fare business anche nel nostro settore che appare sempre più inquinato dalla criminalità organizzata”.

Oggi a Montecitorio

In questo primo giorno di protesta i Gestori hanno annunciato una manifestazione sotto Montecitorio “perché il “Palazzo” si metta finalmente in sintonia con le ragioni che la nostra Categoria cerca da tempo di rappresentare”.