Caos traffico. “La soluzione non può riguardare solo il capoluogo”

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L’assessore Zuffi sul problema della viabilità: “Lavoriamo sul fronte interno e con i comuni vicini”

“Senso alternato sul ponte Azzone, possibile. Il lungolago per ora non può chiudere ma può essere de-potenziato”

 

LECCO – “Stiamo lavorando su due fronti, quello strettamente comunale dove possiamo effettuare piccoli interventi che però possono aiutare a far scorrere meglio il traffico, nel frattempo dobbiamo affrontare il problema su una scala sovracittadina, collaborando con gli altri comuni e con gli enti interessati”.

A parlare è l’assessore comunale Renata Zuffi e le sue dichiarazioni inevitabilmente riguardano il tema ma non sono una diretta risposta a quanto accaduto venerdì sera, perché destino vuole ci abbia rilasciato questa intervista nel pomeriggio dello stesso giorno, giusto qualche ora prima che si scatenasse il caos sulle strade. Segno di un problema, quello della viabilità, che esiste e che necessita una risoluzione.

“Sul piano strettamente comunale è necessario costruire un anello alternativo dove far defluire il traffico quando ci troviamo a fare i conti con chiusure e incidenti. Possono quindi essere attuate delle modifiche, come quella recentemente realizzata in via Digione in concomitanza con la nuova rotonda in via Amendola, che consentirebbero di alleggerire i nodi più critici della viabilità cittadina” spiega l’assessore.

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L’assessore Renata Zuffi

Interventi che, ci dice Renata Zuffi, saranno decisi nell’ambito di una pianificazione più ampia per la quale il Comune ha chiesto il parere di specialisti: “Con il Pim è stato realizzato il Piano urbano del traffico ed ora siamo nella seconda fase di analisi di un altro importante studio ovvero il Piano urbano della mobilità sostenibile, che non eravamo obbligati a realizzare perché è uno strumento destinato a città più grandi della nostra, ma che crediamo utile perché ci permette di guardare oltre ai confini comunali, inquadrando l’intero contesto e su questo piano vogliamo coinvolgere i comuni vicini”.

È evidente – aggiunge l’assessore – che da soli non si va da nessuna parte. Possiamo intervenire per quel che riguarda le nostre strade ma allo stesso tempo vogliamo costruire delle relazioni con le amministrazioni comunali vicine e con Anas per gestire meglio le situazioni di difficoltà”.

Lo stesso vale per i disagi sull’asse Lecco-Valsassina, dove le chiusure del tunnel sono spesso causa di inconvenienti sulla vecchia strada di Laorca, dovuti al transito non agevole dei mezzi pesanti e ad un intervento di regolazione dei flussi non sempre così tempestivo da parte degli organi preposti.

Il ponte Azzone Visconti

In attesa delle grandi opere, come la terza corsia del Ponte Manzoni e il tunnel della Lecco Bergamo, una delle soluzioni tampone che si vorrebbe mettere in campo è il senso alternato sul Ponte Azzone Visconti, ovvero invertire il senso di marcia percorribile (normalmente da Lecco verso Malgrate) in caso di necessità:

“So che a qualcuno piacerebbe tornare al doppio senso di marcia, ma non è possibile – spiega l’assessore – Non si può superare il carico attualmente previsto. Possiamo però invertire il senso di percorrenza quando utile, per fare questo però serve coordinamento anche con i comuni di Malgrate e Pescate, dobbiamo discutere assieme le modalità”.

 

La de-semaforizzazione del centro è stata attualmente messa da parte, “seguirà la riqualificazione del lungolago” spiega l’assessore e riguardo a quest’ultimo “non è prevista ancora un’ipotesi di chiusura, perché serve ai mezzi trasportanti materiale esplodente che non possono utilizzare la galleria della SS36 – ricorda l’assessore – possiamo però depotenziarlo, per fare in modo che il traffico si sposti altrove, se necessario”.

Sul fronte della viabilità potrebbero giocare un ruolo in futuro anche i parcheggi, o meglio la loro fruizione e le tariffe: “Dobbiamo fare in modo che la zona del centro sia meno congestionata e ci sia più rotazione delle soste. Per fare questo è possibile pensare di ritoccare in parte il costo della sosta e fare in modo che sia più alto più ci sia avvicina al centro – dice Zuffi – questo non vuol dire fare per forza cassa ma si potrebbe pensare di gestire quelle risorse dando per esempio delle agevolazioni ai residenti”.