Ciclisti attenzione alla velocità e al pericolo sulla vecchia Lecco – Ballabio

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bicicletta

L’episodio di ieri, domenica, accende i riflettori su un problema sempre più urgente

“La questione della sicurezza, per chi circola in bicicletta come per tutti coloro che usufruiscono della strada, deve essere prioritaria”

LECCO – Il popolo dei ciclisti si fa sempre più grande, complice la diffusione delle e-bike, bicilette elettriche o assistite come dir si voglia. Un incremento sensibile che porta con sé l’acuirsi di un problema inerente la sicurezza sulle strade, in particolar modo di quelle preferite da chi ama pedalare.

Una di queste è la vecchia Lecco – Ballabio che snodandosi tra i rioni alti di Lecco (San Giovanni, Malavedo e Laorca) li supera sbucando a Ballabio, alle porte della Valsassina. Una strada arcinota per i problemi viabilistici che si registravano quotidianamente prima della realizzazione della nuova Lecco – Ballabio e che si ripresentano oggigiorno allorquando la nuova strada viene chiusa per svariati motivi (tra i principali gli incidenti) e il traffico viene dirottato sulla vecchia.

Ed è proprio lungo questa strada che ogni settimana si riversano centinaia di ciclisti e cicloamatori, soprattutto nei weekend essendo, di fatto, l’unico accesso per i ciclisti da Lecco verso la Valsassina e viceversa.

Al di là della massiccia affluenza e di un’arteria stradale stretta e vecchia che in alcuni tratti, pur volendo, non darebbe alcuna possibilità di effettuare interventi migliorativi in quanto si snoda tra le abitazioni, il vero pericolo si palesa quando alcuni ciclisti la percorrono in discesa a gran velocità, non curanti del rischio dovuto alla presenza di vie secondarie, garage, parcheggi privati e non che si affacciano sulla strada e dai quali si immettono altri mezzi.

Un pericolo reale, già segnalato al Comune di Lecco, che ieri, domenica, stava per diventare un grave incidente, all’altezza di corso Monte San Gabriele a Laorca.

A raccontare quanto accaduto è una residente: “La mia abitazione ha un cortile che viene utilizzato anche come parcheggio e si affaccia proprio sulla strada. Quando dobbiamo uscire con un mezzo, auto o moto che sia, per evitare incidenti e scongiurare situazioni di pericolo, ci organizziamo affinché qualcuno si metta in prossimità della strada per dare il via libera e consentire l’immissione in sicurezza. Così abbiamo fatto ieri: mi sono messa a bordo strada, mi sono assicurata che non arrivasse nessuno, ho guadagnato qualche metro sulla carreggiata e ho dato l’ok all’auto per uscire. Quando l’auto si stava immettendo ho intravisto due ciclisti che stavano arrivando a gran velocità, ho fatto loro cenno di rallentare e fermarsi, ma non curanti non si sono fermati e men che meno hanno rallentato, passandomi a fianco e schivando per poco l’auto in uscita”.

“Situazioni di questo tipo non sono rare – aggiunge –  La questione della sicurezza, per chi circola in bicicletta come per tutti coloro che usufruiscono della strada, deve essere prioritaria. Il problema, già segnalato in Comune così come ho fatto anche ieri, è sempre più urgente. L’auspicio è che chi di dovere lo prenda in considerazione affinché si trovino soluzioni e si eviti il peggio”.

Poco più avanti, dove la strada da comunale diventa provinciale, nel 2012 sono stati posizionati dalla Provincia di Lecco dei cartelli stradali verticali raffiguranti un’auto, una bicicletta e la scritta “C’è spazio per tutti”. Un monito ad automobilisti e ciclisti per un reciproco rispetto.

Ora la questione riguarda la velocità e il comportamento di alcuni ciclisti e cicloamatori che intraprendono la discesa in maniera smodata, non dimenticando che sono impossibilitati nel farsi preventivamente sentire o vedere con luci e clacson. Quindi, un buon modo per evitare brutti incidenti sarebbe quello di moderare la velocità di crociera a discapito di adrenalina ed emozioni, ma la sicurezza, è bene ricordare, viene prima di tutto.