Una comunità di cura diffusa: il progetto che unisce Lecco a Mendrisio

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City4Care: al via oggi il progetto di ricerca scientifico artistica e cura della persona

Interreg Italia-Svizzera e vincitore di un bando europeo, il progetto vede capofila il Crams di Lecco

 

LECCO –  La cura degli anziani, l’invecchiamento attivo e lo sviluppo di una “comunità di cura diffusa” come elementi essenziali per un reale benessere urbano e per la pianificazione delle città del futuro. Prende ufficialmente il via oggi, giovedì 10 dicembre, City4Care, il progetto Interreg Italia-Svizzera che vede come capofila il Crams di Lecco con la partnership di ATS Brianza, ASST Lecco, Università di Pavia, ACD – Assistenza e cura a domicilio Mendrisiotto e Basso Ceresio, ECAM (ente Case Anziani Mendrisiotto) e la Città di Mendrisio intende favorire il benessere delle categorie più fragili, anche attraverso lo sviluppo di approcci innovativi e art-based.

In programma per l’intera mattinata di giovedì il Kick Off Meeting, primo incontro (on line, qui il programma) di presentazione della programmazione e di coordinamento che oltre alla partecipazione di tutti i partner coinvolti vedrà anche i saluti dell’artista Michelangelo Pistoletto, del Segretario Generale di Presidenza Regione Lombardia Pier Attilio Superti, dell’Autorità di Gestione Interreg Enzo Galbiati e del Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni. 

Il progetto

Della durata di 24 mesi, City4Care è risultato vincitore del bando europeo Interreg V-A Italia-Svizzera asse IV (Servizi per l’integrazione delle comunità) del 2020 e si articola in ricerca scientifico/artistica, realizzazione di percorsi artistici e formativi per il superamento dello stigma sociale e progettazione di pratiche preventive e sostenibili. Una sperimentazione che grazie al coinvolgimento di due comunità test – una in Italia e l’altra in Canton Ticino – vuole implementare la collaborazione transfrontaliera nel proporre soluzioni innovative per la prevenzione, la riabilitazione e la cura.

Un piano per contribuire a dare forma, come anticipato, a una “comunità di cura diffusa”, offrendo nuovi strumenti di sostegno alle famiglie e favorendo la diffusione di una politica che preveda la presa in carico dell’anziano e di cittadini con limitazione da parte dell’intera collettività, quest’ultima considerata responsabile – in una simile ottica – del benessere sia individuale che collettivo.