Compostaggio di Annone: “Perplessi di fronte all’aumento delle quantità di rifiuti trattati”

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Open Day Silea Impianto di compostaggio di annone

Il coordinamento Lecchese Rifiuti Zero con altri circoli ambientalisti della zona: “Non siamo contrari al nuovo impianto anaerobico”

ANNONE – Riceviamo e pubblichiamo:

Leggiamo in questi giorni le prime prese di posizione sul progetto di riconversione ed ampliamento dell’impianto di compostaggio ad Annone. Il progetto prevede la costruzione di un nuovi edifici nei quali avverrà un pre-trattamento della frazione organica “anaerobico” (cioè in assenza di ossigeno) e di aumentare l’attuale capacità dell’impianto da 28.000 tonn/anno di rifiuti organici a 38.000 tonn/anno.

Con questo trattamento iniziale verrà captato bio-gas, successivamente purificato in bio-metano che sarà quindi immesso nella rete di distribuzione del gas. La nostra posizione in merito in merito è per un trattamento dei rifiuti organici che rigeneri materiale da reimpiegare in agricoltura (compost), in linea con la circolarità dei processi naturali. Questo significa che per ottenere un buon compost da utilizzare in agricoltura è essenziale mantenere la successiva lavorazione chiamata “aerobica”.

Allo stesso tempo il metano prodotto nella prima fase di lavorazione non dovrà essere bruciato in loco per produrre calore o energia ma immesso in rete, per sostituire combustibili fossili (es. carburanti per autotrazione). Ciò consentirà di avere un bilancio finale negativo della CO2 prodotta. Se l’impianto funzionerà con queste caratteristiche non siamo contrari alla riconversione. Grazie a questo progetto Silea percepirà nei prossimi anni incentivi economici, derivanti dai contributi CIC (Certificati di Immissione al Consumo), previsti da una recente legge. I CIC possono generare ricavi sino a 0,91 €/mc, mentre il prezzo di vendita commerciale del bio-metano è oggi sotto la soglia di 0,20 €/mc. Con una produzione prevista dal progetto di 2,5 milioni di mc annui si può capire di che entità sia il ricavo per Silea.

Poniamo allora sul tavolo della discussione con i Sindaci le seguenti domande per chiarire la loro posizione e per dissipare dubbi e preoccupazioni dei cittadini.

1) Il progetto prevede un aumento della quantità di rifiuti organici trattati a 38.000 tonnellate non giustificato dal reale fabbisogno della provincia:

RIFIUTI ORGANICI PRODOTTI PROVINCIA DI LECCO:

ANNO TONNELLATE
2019 23.056
2020 22.713
2021 23.500

Questo incremento da cosa è giustificato? Non sarà per un computo meramente economico di massimizzazione degli utili, in base alle possibilità dell’impianto e degli spazi?

I contributi CIC probabilmente permetterebbero di ripagare l’investimento del nuovo impianto anche senza aumentarne la potenzialità. Va considerato che queste 10.000 tonn/anno aggiuntive genereranno un aumento del traffico pesante per portare i rifiuti, in parte probabilmente provenienti da fuori Provincia, su un tratto di super-strada spesso congestionato, con i relativi problemi di inquinamento. Occorrerà aumentare la capacità filtrante degli odori, come previsto dal progetto Silea e rimarcato in alcune osservazioni fatte dalla ATS, in sede di Valutazione Ambientale. Tutto ciò genera apprensione nella popolazioni locali di Annone e Suello, popolazioni già toccate gli scorsi anni dal ripetuto problema degli odori generati dall’impianto.

2) Gli utili generati come verranno spesi? Per abbassare la TARI (la tariffa di smaltimento degli organici è stata aumentata per l’anno 2021 da Silea ai Comuni circa del 15%)?

Per migliorare i servizi e la Tariffazione Puntuale guardando avanti (nel senso previsto dalle direttive sull’economia circolare) oppure verranno utilizzati per finanziare ulteriori investimenti all’inceneritore di Valmadrera?

3) Sul sito di Annone verranno stoccati i liquami, generati dalla digestione anaerobica, in 6 silos alti 10 mt, per una capacità complessiva di 250.000 litri. Tali liquami dovranno poi essere portati via e smaltiti altrove, essendo rifiuti pericolosi.

Chiediamo garanzie affinché vengano prese tutte le misure di sicurezza per evitare qualunque tipo di sversamento nel lago di Annone sottostante (cosa già avvenuta nel 2015 con acque sporche derivanti dall’impianto). Occorre ora massima attenzione, perché con la fase anaerobica, i liquami conterranno sostanze con elevata tossicità.

4) Il comune di Annone e gli enti coinvolti nel progetto, quali osservazioni, considerazioni ed eventuali richieste hanno portato in sede di valutazione Ambientale?

L’impianto è collocato in una “sfortunata posizione”. E’ posto in prossimità di un Lago sul quale si sta investendo per renderlo fruibile sempre da più dalle persone: pista ciclo-pedonabile, casetta ecologica del Comune di Suello, Canottaggio; insomma un ambiente naturale da valorizzare. Non riteniamo sia il caso di entrare ancora nel merito di tale scelta che fu il frutto di valutazioni fatte da amministratori forse un po’ miopi. Tuttavia, collegandoci ai proventi derivanti dagli incentivi CIC, si potrebbe allora pensare di reinvestirli – come compensazione ambientale – nel miglioramento delle condizioni del Lago di Annone, lago che lo studio ambientale di Silea presentato in provincia (a dimostrazione, secondo Silea, che non ci saranno impatti sul lago) definisce essere di “stato ecologico scarso” e di “stato chimico non buono”. Amministratori attenti potrebbero cogliere l’occasione!

Attendiamo risposte ed auspichiamo la massima trasparenza e informazione completa ai cittadini su temi così delicati ed importanti.

Coordinamento Lecchese Rifiuti Zero, L’altra Via, Circolo Ambiente Ilaria Alpi, Gruppo Difesa Natura Suello