Comunità montana: mattinata di esercitazione per i gruppi antincendio boschivo

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I volontari, con manichette e pompe, hanno portato l’acqua nella parte alta del vallo

L’assessore Scola: “Prevenzione ed emergenze: un grazie ai volontari per la professionalità”

LECCO – Il Gruppo antincendio boschivo della Comunità montana Lario Orientale Valle San Martino è stato impegnato oggi, domenica, in una esercitazione nella zona del vallo paramassi, nella parte alta del rione di Rancio.

L’assessore Simone Scola e il responsabile Renato Corti

“Si tratta di una delle esercitazioni che periodicamente svolgiamo, oltre a essere una sperimentazione per soluzioni nuove da adottare in caso di emergenza – ha detto Renato Corti, responsabile dell’antincendio boschivo, agricoltura e foreste -. Nello specifico, con manichette e due rilanci di pompe idrauliche ad alta pressione, abbiamo portato l’acqua dall’attacco in via Paradiso diversi metri più a monte così, in caso di emergenza, siamo in grado di operare con l’acqua”.

Mario Fusi, caposquadra del gruppo antincendio Alpini Monte Medale

“Possiamo contare su 220 volontari e non posso che ringraziarli per il loro impegno – ha detto il neo assessore della comunità montana nonché vice sindaco di Civate Simone Scola -. Non è banale fare questo tipo di interventi e i volontari lavorano con una grande professionalità. Questo tipo di esercitazioni, ovviamente, serve per affinarsi nel caso in cui ci sia necessità di intervenire durante l’emergenza”.

“Quella di oggi è una giornata di esercitazione per le emergenze – continua Corti – non va però dimenticato che questi volontari svolgono una grandissima opera di prevenzione tenendo pulite le aree più delicate. Purtroppo i problemi sono diversi e peggiorano a causa dell’incuria del territorio dovuta soprattutto all’abbandono e alla gestione del bosco”.

“Gli incendi, purtroppo, sono più problematici rispetto al passato perciò, prima di arrivare a ragionare sull’emergenza, è necessario rivedere la gestione del territorio da parte di tutti – conclude -. Oggi i cittadini sono slegati da qualsiasi tipo di attività agricola, anche hobbistica, che invece sarebbe oro per la gestione del territorio. Questo non fa parte del passato ma del nostro futuro: abbiamo abbandonato aspetti che non sono retaggio del passato ma fan parte dell’esistenza umana”.