Contagi in salita, Il Caffè richiude: “Come a febbraio preferisco mettere al primo posto la salute”

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Marco Caterisano, titolare del bar Il Caffè di piazza Cermenati

Marco Caterisano abbassa la serranda fino a data da destinarsi

“Mi sembra che la situazione stia sfuggendo di mano, il Governo doveva fare di più”

LECCO – “So che può essere una scelta discutibile e ho grande rispetto per chi vuole rimanere aperto ma, come ho fatto a febbraio, preferisco chiudere per tutelare la mia salute, quella dei miei dipendenti e di tutte le nostre famiglie”.

Marco Caterisano, titolare del bar Il Caffè in piazza Cermenati, come già fatto nei giorni più duri dell’emergenza sanitaria, con rammarico, ha deciso di chiudere il suo locale in maniera preventiva da oggi fino a data da destinarsi: “Purtroppo mi sembra che i numeri dei contagi siano un po’ sfuggiti di mano e in questo momento della mia vita preferisco mettere la salute al primo posto anche se so che a livello economico sarà dura e dovrò affrontare molte difficoltà”.

C’è tanta amarezza nelle parole di Caterisano: “La seconda ondata della pandemia era stata ampiamente prevista e il Governo, ancora una volta, si trova nella condizione di rincorrere dei numeri in forte aumento. Non dico che si potesse evitare, ma arrivare a questa situazione preparati era possibile. Invece non è stato fatto abbastanza per provare ad attenuare i numeri dei contagi. Anche sul fronte economico viviamo nella totale incertezza, non sappiamo ancora se possiamo contare su qualche sostegno. Lo Stato è in forte ritardo anche su questo aspetto: in previsione di una seconda ondata avrebbe potuto almeno prevedere in anticipo una serie di misure economiche”.

Al di là della decisione di chiudere per una questione di prudenza, i numeri di questi giorni sono calati drasticamente: “Stiamo assistendo a una sorta di lockdown ‘morale’ – aggiunge Caterisano -. A livello economico negli ultimi giorni i numeri hanno subito calo vistoso. Ripeto, la scelta di chiudere è personale, ma resta il fatto che il Governo avrebbe potuto fare di più. Credo che in una situazione come questa debba assumersi le proprie responsabilità perché non è giusto che a pagare siano ancora una volta le imprese e i cittadini”.

La speranza, ovviamente, è quella di poter riaprire al più presto e tornare a riabbracciare i propri clienti.