Cooperativa Arcobaleno presenta un progetto dedicato alle fragilità nei giovani

Tempo di lettura: 3 minuti

Dell’area di neuropsichiatria preadolescenti e adolescenti nasce “Alpha, Lontani ma vicini”

Tra le tante attività anche un Centro Diurno di 12 posti rivolto ai ragazzi dai 14 ai 18 anni

LECCO – “Alpha, Lontani ma vicini” è il nuovo progetto dell’area di neuropsichiatria preadolescenti e adolescenti della Cooperativa L’Arcobaleno. Il progetto è stato presentato nella mattinata di oggi, giovedì 21 aprile, presso Palazzo delle Paure a Lecco.

“Alpha è la prima lettera dell’alfabeto, ma è anche la lettera che indica quella generazione di ragazzi che, a causa della pandemia e dell’isolamento che ha portato, hanno sviluppato fragilità mentali – ha spiegato Renato Ferrario, Presidente della Cooperativa L’Arcobaleno -. L’operazione Alpha vuol essere un collettore di azioni concrete messe in atto per una presa in carico delle specifiche situazioni di fragilità dei ragazzi grazie a operatori, specialisti, professionisti ma anche grazie ai giovani stessi che fanno parte e vivono la Cooperativa L’Arcobaleno e il territorio”.

Renato Ferrario

Tra le tante attività previste vi è la creazione di un nuovo Centro Diurno Specialistico, una struttura terapeutica con capacità ricettiva di 12 posti, rivolta ai ragazzi dai 14 ai 18 anni in grado di vivere in famiglia, ma bisognosi di un intervento riabilitativo. Cristina Riva, Responsabile Area Neuropsichiatria preadolescenti e adolescenti della Cooperativa L’Arcobaleno, ha spiegato lungo percorso che ha portato alla nascita di un’esperienza che oggi permette di “costruire risposte attraverso servizi molto flessibili e promuovere il benessere psicofisico. Percorso che dopo i primi passi nell’ambito della Neuropsichiatria, nel 2016 ha visto l’apertura anche della Comunità Terapeutica Kairos per offrire un luogo di cura, crescita e condivisione dove la crisi, espressa attraverso differenti manifestazioni psicopatologiche, può essere accolta e assumere un orizzonte di senso”.

Presenti anche la pedagogista Erica Denti e Chiara Pala coordinatrice del progetto Me.Te.Ora. Paolo Favini, direttore generale dell’Asst Lecco, ha sottolineato l’urgenza del problema: “Come Asst stiamo vivendo un costante e drammatico aumento del disagio giovanile soprattutto nelle fasce medio alte di gravità. 368 minori sono stati i minori presi in carico nel 2021, il doppio dei 195 casi affrontati invece negli anni precedenti. Ciò che più apprezzo di questa iniziativa è che il servizio è in rete e multidisciplinare”.

Guido Agostoni, presidente dei sindaci del distretto di Lecco, ha sottolineato la difficolta dei comuni che spesso, al di là dei problemi di tipo economico o gestionale, non sanno cosa fare e dove andare: “Il progetto che oggi state presentando è una ricchezza per il nostro territorio”. Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana, ha posto l’accento sul fatto che, con la pandemia, si è determinata l’esigenza di dare una risposta a 360 gradi a questo tipo di problematiche: “Una visione integrale dell’intervento che coinvolge famiglie e minori in percorsi concreti. Questo progetto vuol offrire alle cordate educative e al territorio strumenti competenti”.

Per il Comune di Lecco, infine, è intervenuto l’assessore al welfare Emanuele Manzoni: “Non dobbiamo commettere l’errore di pensare che sia stata solo la pandemia a innescare certe dinamiche che, in realtà, erano già presenti. La pandemia è stata solo l’evidenziatore di alcune criticità presenti in una società permeata dal mito della performance. Questa risposta collettiva è di grande valore, non solo per dare risposte immediate, ma per trasformare la nostra comunità. Possiamo farlo solo attraverso la condivisione e la collaborazione di tutti i soggetti che partecipano alla comunità”.