Corona Virus, si diffondono… le ‘bufale’. Non abboccate alle fake news

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OMS e ISS lanciano l’allarme contro le false notizie sul Corona Virus

Bufale in rete. “Non dare credito a fonti non ufficiali”

LECCO – I vaccini contro la polmonite proteggono dal nuovo Corona Virus? No e nemmeno mangiare cipolle, fare gargarismi oppure usare olio di semi di sesamo. Prodotti e posta arrivate dalla Cina? Non possono trasmettere il virus. L’Organizzazione Mondiale della Sanità con alcuni ‘tweet’ ha cercato di sfatare informazioni errate riguardo all’emergenza sulla diffusione dell’epidemia.

Alcune di queste ‘fake news’ sono decisamente curiose, altre sono invece destinate ad alimentare l’allarmismo oggi decisamente più diffuso del virus. Per questo l’OMS ha deciso di fare chiarezza ed anche l’Istituto superiore della Sanità italiana ne ha condiviso l’appello chiedendo ai cittadini di “non dare credito a fonti non ufficiali, come messaggi vocali su social e app di messaggistica”.

Anche Facebook sta lavorando in queste settimane per eliminare dalla sua piattaforma i post più ‘pericolosi’, come quello che consigliava di proteggersi dal virus ingoiando della candeggina. Cure fasulle, teorie cospirazioniste e psicosi anti-cinese: il vento delle ‘bufale’ soffia sulla rete, creando disinformazione, incentivando paure e comportamenti eccessivi.

Pregiudizi e fantomatiche notizie

Ne sanno qualcosa anche le studentesse lecchesi (Sara Zucchi, Sara Perri e Marta Bonanomi) recentemente rientrate dalla Cina.

“Abbiamo letto delle notizie esagerate, a volte forse ingigantite dai pregiudizi – ha raccontato Sara Zucchi al suo rientro a Lecco – C’è chi ha scritto che bisogna evitare le persone di origine cinese anche in Italia, non frequentare i ristoranti cinesi per timore di essere contagiati, fino ad arrivare a fantomatiche notizie per cui il virus si può trasmettere anche guardandosi negli occhi. Insomma cose assurde. E’ evidente che c’è un problema, ma non per questo bisogna fare dell’allarmismo, anzi, proprio in questi casi delicati è necessario avere e veicolare informazioni corrette”. QUI L’ARTICOLO

Il dott Paolo Bonfanti

Sulla questione avevamo interpellato il dott. Paolo Bonfanti, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Manzoni di Lecco: “Il rischio di diffusione della malattia, e quindi di contagio, qui da noi è bassissimo, se non nullo. Il 98,8% dei contagi registrati finora sono localizzati in Cina. Per parlare di una diffusione dell’epidemia anche in Italia bisognerebbe riscontrare il caso, la cosiddetta infezione secondaria, di trasmissione del virus non direttamente legato al focolaio iniziale di Wuhan. Insomma ad oggi possiamo dire che la malattia non è diffusa nel nostro paese ma è circoscritta ai due casi di Roma”. QUI L’ARTICOLO

Le regole base

Corretta è la prudenza e l’OMS e l’Istituto Superiore della Sanità ricordano le semplici regole a cui attenersi:

  • Lavarsi spesso le mani (dopo aver tossito/starnutito, dopo aver assistito un malato, prima durante e dopo la preparazione di cibo, prima di mangiare, dopo essere andati in bagno, dopo aver toccato animali o le loro deiezioni o più in generale quando le mani sono sporche in qualunque modo).
  • Non è raccomandato l’utilizzo generalizzato di mascherine chirurgiche in assenza di sintomi.
  • Se hai una qualsiasi infezione respiratoria copri naso e bocca quando tossisci e/o starnutisci (gomito interno/fazzoletto).
  • Se hai usato un fazzoletto buttalo dopo l’uso.
  • Lavati le mani dopo aver tossito/starnutito.