Coronavirus, a Lecco superati i 2 mila casi. Il piano di azione per la ripartenza

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Nel consueto punto stampa il governatore Fontana ha illustrato lo scheletro del piano di azione per la ripartenza

Bene i numeri: a Lecco 19 casi in più in un giorno, sempre meno ricoveri ospedalieri e in Terapia Intensiva

LECCO – Numeri sempre più positivi – oggi, venerdì 17 aprile, per la prima volta il totale dei ricoverati in Terapia Intensiva è sceso sotto il mille – e un piano per tornare alla ‘nuova normalità’, da maggio. Nel consueto punto stampa sull’emergenza Coronavirus è stato il presidente di Regione Attilio Fontana a dare un’indicazione del percorso che la Lombardia intende intraprendere nella cosiddetta Fase 2. “Siamo molto contenti dell’andamento dei dati – ha dichiarato il governatore – tutto lascia presagire una ripartenza imminente, seppur graduale”.

Il piano di azione

Fontana ha illustrato lo scheletro del piano di azione al vaglio di Regione per la ‘nuova normalità’: “La ripresa delle attività economiche deve essere introdotta gradualmente, in modo da garantire che autorità e aziende possano affinare i protocolli di sicurezza. Sicuramente ci sarà un focus su gruppi e settori in base al rischio ed essenziali per agevolare l’attività economica. La riapertura – ha aggiunto – progressiva delle attività avviene secondo un piano operativo di gestione a partire dalle filiere che sono sempre rimaste aperte su un modello di propagazione per centri concentrici: dal nucleo essenziale fino alle altre attività correlate e collaterali. La ripartenza dovrà sicuramente prevedere formule organizzative che riducano al minimo il contatto e il rischio di contagio, quindi vendite online e consegna a domicilio per tutte le categorie merceologiche, aperture scaglionate rispetto alle attività e agli orari di inizio, anche per evitare il sovraffollamento dei mezzi pubblici”.

4D+1

Imprescindibili, infine, le 4D, +1 come precisato da Fontana: “Diagnostica, Dispositivi di protezione, Distanziamento, Digitalizzazione e Diritti: alla sicurezza, al lavoro, alla mobilità e allo studio. Lavoriamo in questa direzione, affiancati dall’autorità sanitaria che ci indicherà la bontà o meno delle nostre scelte”.

E’ stato infine il dottor Cereda dell’Unità di Crisi di Regione Lombardia a dare i numeri della giornata:

I dati generali

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I ricoveri in Terapia Intensiva dall’inizio dell’epidemia