Coronavirus, il calendario della Fase 2: ecco come si riparte

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lavoro aziende saldatore

Il Governo ha tracciato la road map per la riapertura delle attività con un lieve allentamento delle misure di distanziamento sociale

Ecco chi può aprire e quando. Sì alle visite ai congiunti ma nel rispetto delle norme di sicurezza

LECCO – Un calendario lungo e articolato per rimettere in moto, piano piano, l’Italia. E’ quanto ha tracciato ieri sera, domenica, in conferenza stampa il premier Giuseppe Conte parlando della cosiddetta Fase 2. “Non sarà un liberi tutti” ha precisato da subito il presidente del Consiglio sottolineando che il virus circola ancora in Italia e non è possibile abbassare la guardia. Ecco il calendario della riapertura.

Da oggi, 27 aprile

Possono aprire le aziende strategiche, industriali e produttive, che esportano all’estero e rischiano di perdere altre quote di mercato, presentando un’autocertificazione e passando al vaglio dei prefetti.
Riaprono i cantieri legati all’edilizia carceraria, scolastica e per il contrasto del dissesto idrogeologico.

Dal 4 maggio

Si rimettono in moto le industrie manifatturiere, le costruzioni e il commercio all’ingrosso relativo a queste filiere. Ma anche il tessile, la moda, l’automotive, il vetro, l’industria estrattiva, la fabbricazione di mobili. Anche i cantieri privati potranno riprendere a lavorare. Il tutto nel rispetto rigoroso dei protocolli di sicurezza.

PER L’ELENCO COMPLETO DELL’ATTIVITA’ LEGGI QUI I CODICI ATECO

  • Spostamenti
    Saranno consentiti «solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute» ma si «considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento e vengano utilizzate le mascherine». Per andare in un’altra Regione bisognerà invece avere «comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute».
  • Autocertificazione
    Resta per almeno due settimane. Alle tre motivazioni che consentono gli spostamenti (lavoro, salute, stato di necessità) se ne aggiunge una quarta: incontro con i congiunti.
  • Dispositivi di protezione
    Nei luoghi chiusi la mascherina diventa obbligatoria. E quindi dentro i negozi, negli uffici, nelle fabbriche, sugli autobus, sulla metropolitana, nei treni e a bordo degli aerei bisognerà coprirsi naso e bocca. Si è parlato anche di fissare il prezzo in 50 centesimi l’una per le chirurgiche
  • Parchi e sport all’aperto
    Sì alle passeggiate anche lontano dalla propria abitazione, purché a distanza dagli altri. Parchi, ville e giardini pubblici riapriranno su tutto il territorio nazionale, ma gli ingressi nelle aree riservate ai bambini potranno essere «contingentati», e i sindaci potranno attuare restrizioni, sempre seguendo la curva dei contagi. Distanza di sicurezza sarà di minimo due metri anche per gli atleti professionisti, che però dovranno allenarsi da soli.
  • Messe e funerali
    Si potranno soltanto celebrare i funerali, purché alla funzione non prendano parte più di quindici persone con mascherine e rimanendo a distanza. No alle messe.
  • Cibo da asporto
    Bar e ristoranti rimangono chiusi ma sarà possibile acquistare cibo da asporto «da consumare a casa o in ufficio» e non rimanendo davanti ai locali.

PER LEGGERE L’INTERO DECRETO DEL 26 APRILE LEGGI QUI

Dal 18 maggio 2020

  • Riaprono i negozi di abbigliamento e di calzature, le gioiellerie e tutti gli altri esercizi commerciali di vendita al dettaglio rispettando le regole sugli ingressi contingentati, il distanziamento di un metro e l’uso delle mascherine.
  • Riaprono mostre, biblioteche e musei seppur con ingressi contingentati, rispettando le distanze e indossando le mascherine.
  • Sì anche agli allenamenti di squadra

Dal 1° giugno 2020

  • Riaprono bar, ristoranti, pasticcerie, gelaterie rispettando le regole di distanziamento sociale
  • Riaprono estetiste e parrucchieri