Covid. Immunizzati entro fine agosto? la UIL: “Nel lecchese servono 2.400 vaccini al giorno”

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Lo studio della Uil sulle necessità di vaccini in ogni territorio provinciale

Nel lecchese servirebbero 2,4 mila dosi ogni giorno per vaccinare il 75% della popolazione entro fine agosto

LECCO – “La situazione pandemica da Covid-19 è un’emergenza che impone una soluzione con tempi veloci e rapidi, non può andare oltre il mese di novembre 2021: Un contributo determinante non può che arrivare dall’immunizzazione di massa della popolazione, che gli esperti individuano nel 75% di vaccinati”.

Per questo motivo la Uil ha deciso di elaborare uno studio delle dosi da somministrare giornalmente a livello di ogni Provincia per raggiungere il risultato entro il 31 agosto 2021 e a partire dal 1° febbraio e che tiene conto della doppia dose di vaccino.

“Inoltre, abbiamo anche stimato il numero di Medici di Medicina Generale presenti su ogni singola Provincia che potrebbero dare il loro apporto per la fase di somministrazione”.

Lo studio individua il fabbisogno teorico di approvvigionamento di dosi giornaliere che sono necessarie a livello nazionale (circa 428.000 al giorno), a livello Lombardo (circa 70.000 al giorno) e per ogni singola Provincia: Como 4.200 al giorno e Lecco 2.400 al giorno per un totale di 200 medici di base coinvolti nel lecchese e 353 in provincia di Como.

“Siamo preoccupati dalle notizie riguardanti la carenza/ritardo della fornitura dei vaccini da parte delle ditte produttrici e che a tutt’oggi non è stato definito un piano di somministrazione dei vaccini organico nel momento in cui sarà garantito il pieno approvvigionamento degli stessi – sottolinea la Uil – Sulla base di questi dati appare quindi necessario che i vari livelli istituzionali, Nazionali e Regionali, per le proprie competenze, il primo per garantire l’adeguata fornitura dei vaccini e il secondo per la programmazione e organizzazione della somministrazione degli stessi, devono impegnarsi per superare le criticità”.

“Auspichiamo che la crisi di Governo in atto non determini un ulteriore rallentamento dei processi necessari e indispensabili per raggiungere gli obbiettivi di immunizzazione di massa. L’eventuale differimento della soluzione pandemica avrebbe conseguenze economiche e sanitarie ancora più drammatiche di quelle già in essere e non più sostenibili dal Paese”.

LO STUDIO COMPLETO E LE TABELLE PER PROVINCIA