Covid. 5 mila ricoveri in Lombardia, la Regione stima che potrebbero raddoppiare

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I posti letto allestiti all'ospedale in Fiera a Bergamo

ll dg della Sanità lombarda, Marco Trivelli in una lettera inviata ai vertici delle aziende ospedaliere e delle Ats

Sospesi i ricoveri programmati. Preservate urgenze, oncologia e attività ambulatoriali

 

LECCO – Crescono i ricoveri per Covid negli ospedali lombardi e il loro numero sembra destinato a crescere: a ieri, martedì, erano oltre 5,2 mila i pazienti complessivamente su tutto il territorio regionale di cui 475 in terapia intensiva, un dato che potrebbe raddoppiare nelle prossime due settimane secondo una stima di Regione Lombardia.

“Le attuali proiezioni delle esigenze di offerta assistenziale ospedaliera fanno ritenere che tra 14 giorni il fabbisogno di posti letto per pazienti Covid risulti essere di circa 750-800 posti letto in terapia intensiva, di circa 7.500- 8.000 posti letto per acuti (di cui ca il 15-20% di posti letto con assistenza ventilatoria non invasiva), e di circa 1.500 posti letto di degenze sub acute e di comunità”

Lo scrive il direttore generale della Sanità lombarda, Marco Trivelli, in una lettera inviata ai dg delle aziende ospedaliere e delle Ats.

L’andamento totale dei ricoveri in Lombardia

Stime che ci riportano quasi alle soglie dell’onda di piena della prima fase di pandemia, tra inizio marzo e fine aprile, quando si erano superati i 13 mila ricoveri per Covid positivi di cui oltre 900 pazienti in terapia intensiva.

I ricoveri in terapia intensiva dall’inizio dell’emergenza

Un aiuto nella ricerca di nuovi posti arriverebbe dagli ospedali in Fiera dove la Regione ha già previsto l’attivazione di 153 posti letto a Milano e 48 a Bergamo per cure intensive, con la possibilità di attivare ulteriori moduli.

La situazione negli ospedali lecchesi

L’ultimo report dell’Asst di Lecco, diffuso lunedì, evidenziava ancora una volta l’esaurimento dei posti disponibili all’ospedale Manzoni di Lecco e pochi residui posti liberi al Mandic di Merate nonostante fossero stati, di volta in volta, incrementati: 176 quelli ricavati nel presidio di Lecco, di cui 10 di terapia intensiva e 4 di sub intensiva, 52 i posti al Mandic di cui 6 di rianimazione, a cui si sommano altri 24 nei reparti filtro.

L’azienda ospedaliera prevedeva di incrementare fino a 200 posti letto al Manzoni e 129 a Merate. E’ possibile che sia necessario ricavarne di ulteriori.

La situazione al Mandic il 2 novembre

Stop ai ricoveri programmati

Scatta quindi il “livello 4” che, analogamente a quanto accaduto in primavera, prevede l’immediata sospensione totale (nelle province di Milano, Monza Brianza, Varese e Como) dell’attività di ricovero programmato nelle strutture sanitarie che non sono Hub Covid e la riduzione (dal 70 all’80% dell’attività programmata) delle stesse attività di ricovero anche negli ospedali HUB Covid, al fine di liberare posti per i pazienti Covid.

Lo stesso accadrà, a distanza di due giorni, anche nelle strutture sanitarie delle altre province lombarde. Quindi a Merate (struttura non Hub) la sospensione delle attività di ricovero programmato mentre a Lecco (che è compresa nei 18 ospedali Hub Covid delineati dalla Regione) è prevista la riduzione tra il 70-80% dei ricoveri programmati.

Resta garantita l’attività ambulatoriale ma i direttori delle singole strutture sanitarie potranno programmare riduzioni di prestazioni non prioritarie, mentre per l’attività di alta specializzazione non procrastinabile si punta alla collaborazione con altre realtà specialistiche pubbliche e private accreditate “per assicurare quanto più possibile il mantenimento delle attività non Covid”. Direttive specifiche sono state emanate per tutelare il percorso di cura dei malati oncologici.