Covid, sale l’allerta nelle case di riposo: focolai e cinque morti

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Alla Rsa di Olgiate Molgora 5 pazienti deceduti, positivi al virus. Altri 16 contagiati

A Olginate una decina di casi, due all’Airoldi Muzzi. Perledo e Galbiate ‘covid free’, anche a Calolzio ‘situazione sotto controllo’.

OLGIATE / LECCO – Con la diffusione della variante Omicron e il picco dei casi registrati in queste ultime settimane, è tornata a crescere l’allerta per il virus anche nelle case di riposo. Nonostante le misure messe in atto per contrastare l’insorgere dei nuovi casi, in alcune strutture lecchesi non sono mancati i contati e anche decessi, seppur di pazienti con altre gravi problematiche e positivi al Covid.

E’ il caso della Casa Famiglia di Olgiate Molgora dove nelle ultime settimane sono stati registrati 5 morti tra gli ospiti della struttura. Dalla direzione fanno sapere che si trattava di anziani “con un quadro pluripatologico da tempo gravemente compromesso, per i quali era stata anche accertata la positività tramite tampone molecolare”. ,

Nella residenza di Olgiate risultano anche 16 residenti positivi, per lo più asintomatici, su un totale di 53 ospiti.

“Ai nostri ospiti ed ai loro cari rinnoviamo la nostra affettuosa e sincera vicinanza; agli operatori il nostro incoraggiamento per la dedizione e l’impegno profuso in questi giorni– dichiara il dottor Tiziano Camnasio, direttore sanitario, nonchè Covid Manager della struttura di via Aldo Moro -. Siamo consapevoli dello sforzo fin qui compiuto per arginare la diffusione della pandemia ancora in atto, a partire dal completamento della campagna vaccinale, con la somministrazione della terza dose a tutti i residenti e operatori conclusa negli scorsi mesi”.

“Applicate tutte le misure previste”

“Fin da subito – aggiunge il direttore – con la consueta trasparenza, la dottoressa Erika Lupo che è la coordinatrice della Casa Famiglia di Olgiate, ha informato tutte le famiglie, sia telefonicamente che per iscritto. Analogamente è stata informata Ats, l’agenzia di tutela della salute che viene regolarmente aggiornata secondo le procedure. Continua poi il dialogo diretto con l’Amministrazione comunale”.

La casa famiglia di Olgiate

Per i casi di positività è stato applicato il protocollo previsto “con l’isolamento preventivo delle persone interessate, il rafforzamento della sorveglianza sanitaria e sanificazione straordinaria di camere ed ambienti comuni”. Tutti gli operatori in servizio, fanno sapere dalla Rsa, vengono regolarmente sottoposti ad uno screening di verifica tramite tampone antigenico rapido. “Ogni giorno – aggiungono – viene infine aggiornata la separazione logistica tra ‘aree covid’ e ‘aree covid free’ in base ai risultati dei tamponi molecolari di controllo”.

“La crescita esponenziale dei contagi in tutto il Paese ci motiva a rafforzare ulteriormente tutte quelle azioni preventive atte a tutelare la salute ed il benessere delle persone che ci sono state affidate, in un quadro che –conclude Camnasio a nome della direzione- sappiamo ancora imprevedibile. Il virus non è ancora debellato, ma questa volta abbiamo messo in campo strumenti ed esperienze per affrontare con maggiore efficacia e speranza questa nuova emergenza’.

Focolaio anche a Olginate

Cluster di Covid anche alla casa di riposo ‘Buzzi’ di Olginate dove una decina di anziani sono risultati positivi al Covid, la gran parte asintomatici fa sapere Alma Zucchi, referente della struttura: “La situazione è sotto controllo – ci spiega – abbiamo temporaneamente bloccato l’ingresso di nuovi ospiti e anche le visite dei parenti sono state sospese da qualche settimana ma si effettuano colloqui in videochiamata come era precedentemente. Sono una sessantina gli ospiti in totale nella struttura.

Villa Serena di Galbiate

Ne conta invece 160, di ospiti, Villa Serena di Galbiate e nessun positivo: “Per ora è tutto tranquillo – aggiunge Zucchi, direttrice anche dalla struttura galbiatese – ci sono degli operatori tra il personale assenti per positività o contatti con positivi ma nessun caso tra gli ospiti. Va detto che tutti i nostri operatori, così come gli ospiti, sono vaccinati con terza dose e non ci sono stati lavoratori sospesi perché non vaccinati”.

Due casi all’A&M, la Borsieri covid free

Anche all’Airoldi e Muzzi di Lecco preoccupano, per questioni organizzative, più i casi tra i personale che quelli tra gli ospiti. Sono solo due (su ben 350) gli anziani che risultano al momento positivi.

All’Airoldi e Muzzi di Lecco

“Restiamo sempre sul ‘chi va là’ – ci dice Giuseppe Canali, presidente degli istituti lecchesi – abbiamo qualche problema con il personale per alcuni operatori in malattia ma riusciamo comunque a garantire tutti i turni. Tra gli ospiti abbiamo avuto due casi di recente, fortunatamente tutti sono vaccinati anche con terza dose. Per quanto riguarda le visite dei familiari le rendiamo possibili all’interno, con un vetro separatore per evitare contatti diretti”.

E’ invece ‘Covid Free’ la Sacra Famiglia di Perledo, una delle prime case di riposo in provincia ad aver fatto i conti con la forza del virus, durante la prima ondata. Lo stesso vale per la RSA Borsieri di Lecco, gestita anch’essa dalla Sacra Famiglia. Le visite ai parenti in entrambe le strutture restano possibili con le precauzioni previste.

A Calolzio ‘situazione sotto controllo’

“La situazione è tranquilla. Certamente abbiamo messo in atto tutte le cautele che ci impone questo particolare momento, ma la situazione è sotto controllo – il direttore della Rsa Casa Madonna della Fiducia di Calolziocorte Ivano Venturini, insieme al suo staff, monitora quotidianamente la situazione -. Da qualche giorno, vista l’impennata dei contagi, abbiamo attenzionato tutti gli quegli aspetti che riguardano l’ingresso del pubblico nella Rsa, proprio oggi abbiamo una riunione per valutare, numeri alla mano, come proseguire”.

Le visite protette alla Casa Madonna della Fiducia Calolzio

La Rsa calolziese ha sempre dimostrato una grande capacità di adattarsi alle varie situazioni imposte dalla pandemia: “Abbiamo ‘aperto le maglie’ in maniera importante quando la pandemia lo ha permesso (la Tenda del Sorriso all’inizio della seconda ondata ne è un esempio, ndr) e, anche adesso, valuteremo di volta in volta la situazione. Dico sempre che non esiste il ‘rischio zero’, ma esiste un ‘rischio calcolato’ . Il faro che guida ogni decisione, accanto ai numeri legati all’emergenza covid, deve essere il benessere psicofisico dei pazienti che, come ci ha insegnato in questi mesi difficili chi lavora con gli anziani, non va mai perso di vista”.