Covid, una sessantina di ricoverati. L’ospedale fa il punto sull’emergenza

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Paolo Favini, Direttore Generale di Asst Lecco

Lecco resta prima in Lombardia per percentuale di vaccinati, boom di vaccinazioni per i bimbi

In ospedale sessanta ricoverati, in terapia intensiva no vax o vaccinati con patologie

 

LECCO – “Siamo ancora primi nella campagna vaccinale, e il risultato si vede per quanto riguarda i ricoveri per Covid nel nostro ospedale”. Paolo Favini, direttore generale dell’ASST Lecco, riassume in una frase la situazione dell’emergenza pandemica sul territorio lecchese.

Lecco mantiene il primato in Lombardia e ai vertici anche tra le province italiane per percentuale di vaccinati nella popolazione, allo stesso tempo restano contenuti i ricoveri, con i casi più gravi tra la popolazione non vaccinata.

“Da ieri abbiamo 62 persone ricoverate per Covid, di cui 54 casi acuti e 8 pazienti in terapia intensiva, dei quali solo uno risiede in provincia di Lecco, gli altri arrivano da altri ospedali e il 90% di loro non è vaccinato – ha spiegato Favini che poi espresso una considerazione sui non vacinati – bisogna dire chiaramente che tolgono posti letto a quei pazienti non Covid, che soffrono di altre patologie”.

Sono infatti una ventina complessivamente posti letto all’ospedale Manzoni, la metà oggi resa disponibile per i positivi al virus. “Come posti letto, siamo allineati al livello 2 di allerta – prosegue il dg – ma abbiamo già messo a disposizione più posti letto per un possibile passaggio di allerta 3”.

Tra i ricoverati ci sono persone anche vaccinate, “ma i non vaccinati sviluppano la forma più grave del virus che abbiamo visto durante le prime ondate – spiega la dott.ssa Stefania Piconi, primario di Malattie infettive – il loro sistema immunitario non riesce a rispondere all’infezione e rapidamente devono essere sottoposti a Cpap e, nei casi più seri, finiscono in rianimazione”.

Il dott. Mario Tavola, direttore del reparto di Anestesia e Rianimazione

I vaccinati che si trovano oggi ricoverati in ospedale, precisa il primario, “hanno caratteristiche variegate, molti presentano fattori di rischio rispetto a questo virus, come obesità, diabete non controllato, altri sono soggetti fragilissimi come i trapiantati o gli immunodepressi”. Il vaccino, nel loro caso, consente di evitare conseguenze più gravi. In terapia intensiva sono due i pazienti non vaccinati, entrambi con serie patologie pregresse.

“L’aumento dei positivi non è così grave come in passato – conferma il dott. Mario Tavola, primario del Dipartimento emergenza – e l’unica cosa che è cambiata rispetto al passato è la possibilità di vaccinarsi”.

Enrico Frisone, Direttore Sanitario Asst Lecco

Nel lecchese, come detto, la campagna vaccinale prosegue a pieno ritmo, lo rimarca il direttore sociosanitario Enrico Frisone, e non si fermerà neanche durante le festività natalizie, con tanti slot disponibili. Anche il servizio di tamponi prosegue nei container ambulatorio sul piazzale dell’ospedale con prenotazione, non è consentita l’autopresentazione.

Le vaccinazioni in età pediatrica spingono il numero di prime dosi di vaccino somministrate, fino a 800 al giorno nei fine settimana dedicati all’immunizzazione dei più piccolo.

Il dott. Roberto Bellù

Un dato che soddisfa anche il dott. Roberto Bellù, direttore del Dipartimento Materno Infantile: “Una nota negativa è quella riguardante le donne in gravidanza – ha spiegato – è stata frainteso l’indirizzo del Ministero rispetto alle vaccinazioni durante il primo trimestre, che non sono affatto sconsigliate ma veniva semplicemente detto di confrontarsi con il proprio medico. La donna in gravidanza che si vaccina protegge se stessa e anche il neonato”.

Il dottor Francesco Luzzaro, Direttore del reparto di Microbiologia e Virologia

Nel frattempo sta facendo capolino anche sul nostro territorio la variante Omicron della quale non ci sono attualmente ricoverati in ospedale, come conferma il dott. Francesco Luzzaro: “E’ stata scoperta solo di recente ed è normale che ne sappiamo ancora pochissimo, ma i primi risultati delle aziende farmaceutiche rispetto alla copertura della terza dose di vaccino su questa variante hanno dato riscontri finora positivi”.