Ddl Zan, a Lecco in trecento “in piazza per i diritti”

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Neanche la pioggia ha fermato la manifestazione di protesta contro l’affossamento del ddl Zan

Delusione per il voto in Senato. Maniaci (Renzo e Lucio): “Su questa legge non si media. E non ci arrendiamo”

LECCO – “Non ci aspettavamo un simile epilogo in Senato e siamo qui per dire a gran voce che questa legge non può essere mediata”. Sono chiare e dirette le parole di Dalia Maniaci, presidente di Renzo e Lucio, l’associazione capofila della manifestazione di protesta andata in scena oggi pomeriggio, sabato, a Lecco per contestare l’affossamento del Ddl Zan, la legge contro l’omotransfobia bloccata a Palazzo Madama con il voto favorevole, espresso con scrutinio segreto, alla cosiddetta “tagliola” chiesta da Lega e Fratelli d’Italia.

Neanche la pioggia che ha iniziato a scendere dal cielo ha fermato la “carica” di circa trecento i lecchesi che hanno voluto colorare con striscioni e manifesti piazza XX settembre per contestare quello che da tutti i manifestanti hanno etichettato come un palese arretramento culturale. Presenti semplici cittadini di ogni età, da giovani studenti a pensionati, oltre a volti noti della politica locale (Pd e sinistra) e del sindacato (Cgil).

“Sulla legge Zan non si può mediare” la presa di posizione, forte e diretta, di Maniaci che ha ammesso di essersi sentita tradita dal voto in Senato e ha altresì sottolineato l’importanza di prestare attenzione alla questione dell’identità di genere, con particolar riferimento ai transgender.

Dalia Maniaci, presidente di Renzo e Lucio

Siamo convinti che bisogna fare molto ancora sotto il profilo culturale, istituzionalizzando nelle scuole la giornata del 17 maggio contro la transfobia”. Tra inni alla libertà di espressione anche nelle questioni di cuore e “attacchi” a chi ha espresso un voto importante in maniera segreta, la manifestazione si è chiusa con l’invito a non arrendersi: “Siamo qui proprio per fare sentire la nostra voce e non molleremo”.

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