Disguidi alle Poste, nuovo caso a Lecco: “Non so se sorridere o arrabbiarmi”

Tempo di lettura: 2 minuti
lettera

Avviso di giacenza incompleto, negato il ritiro

“Ho vissuto la stessa esperienza del sig. Lanfranchi”

LECCO – Riceviamo e pubblichiamo la lettera firmata di un nostro lettore relativa a un nuovo caso di disservizi di Poste Italiane.

“Leggo sul vostro sito la lettera del sig. Mauro Lanfranchi di ieri (vedi la lettera) e non so se sorridere o arrabbiarmi. Circa due mesi fa ho vissuto anche io la stessa esperienza e sempre nell’ufficio postale di corso Matteotti. L’unica differenza è che, nel mio caso, sull’avviso di giacenza lasciatomi nella casella della posta non c’era nemmeno il cognome del destinatario della consegna, ma un codice numerico. Mi sono recato comunque all’ufficio postale e solo allora ho scoperto che il destinatario della consegna non ero io, bensì mia moglie e ovviamente la solerte impiegata non ha accettato di consegnarmi alcunché. Mi sono sentito dire le stesse cose riferite al sig. Lanfranchi, compreso il suggerimento di fare reclamo scritto o on-line. L’impiegata sembrava parecchio scocciata con il portalettere responsabile della compilazione del tagliando e mi ha confermato di non essere il primo a subire questo disagio (evidentemente, aggiungo io, purtroppo nemmeno l’ultimo!). Come il sig. Lanfranchi, anche io lavoro (lontano da casa, a Milano) e ho perso mezza giornata di ferie anche per seguire un altro consiglio: quello di recarmi al centro di smistamento di via Lamarmora e lamentarmi direttamente con il responsabile, il quale, persona gentilissima, ha riconosciuto le responsabilità di Poste Italiane e chiesto scusa. Sottolineo che entrambi (impiegata di corso Matteotti e responsabile di via Lamarmora) mi hanno chiesto una copia del tagliando per segnalare il disservizio. Evidentemente ciò non è servito a molto…”.
Lettera firmata