Emergenza covid: l’Usb presenta un esposto contro l’Asst di Lecco

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“Negli ultimi anni la regione ha pensato solo alle questioni economiche e non alla salute”

8 pagine e 53 allegati per dimostrare il sospetto di negligenza e imperizia

LECCO – L’Unione Sindacale di Base (Usb) ha presentato oggi, 10 settembre, alla Procura del Tribunale di Lecco un esposto per la verifica mancati adempimenti e procedure relative alla pandemia da covid-19 nell’Asst di Lecco.

Il picchetto questa mattina davanti al Tribunale di Lecco: 347 deceduti nei soli ospedali; 331 positivi al covid tra i lavoratori della Asst, a cui bisogna aggiungere i quasi 70 lavoratori delle ditte operanti in appalto, soprattutto quelli della ditta Dussmann; 832 lavoratori in malattia tra marzo e aprile 2020.

Pietro Cusimano, rappresentante legale Usb Lombardia

Questi i numeri che hanno spinto i delegati Usb dell’Asst di Lecco a raccogliere negli ultimi sei mesi documentazione e prove testimoniali riportate nelle sei pagine dell’esposto avvalorate da 53 allegati.

“Abbiamo depositato questo esposto alla Procura della Repubblica per il presunto mancato rispetto di alcuni importanti protocolli di sicurezza presso i presidi ospedalieri dell’Asst di Lecco – ha detto Pietro Cusimano, rappresentante legale Usb per la Lombardia -. Il fatto che l’esposto sia stato presentato a Lecco non vuol dire che il problema sia solo aziendale, ma il problema vero riguarda la gestione regionale dell’emergenza per come l’abbiamo vissuta e conosciuta”.

La critica maggiore riguarda alcune scelte intraprese dalla Regione negli ultimi anni: “La distruzione totale dei servizi territoriali è la scelta che ha pesato di più nel diffondersi dell’epidemia perché l’assenza della medicina di prossimità ha fatto in modo che l’onda del covid travolgesse gli ospedali. L’altra grande questione riguarda le privatizzazioni e più in generale l’ingresso dei privati nella gestione della sanità pubblica. Regione ha messo al centro dell’azione normativa le questioni economiche e non la salute”.

E poi c’è la questione degli appalti all’interno degli ospedali: “Fattore che non ha consentito un controllo adeguato sulle misure di sicurezza e protezione: i lavoratori delle ditte esterne spesso non erano dotati di dispositivi di protezione, lavoratori che operavano nei reparti e che hanno dovuto elemosinare mascherine e quant’altro. Senza contare tutta una serie di disposizioni date dai dirigenti che si sarebbero rivelate non solo sbagliate ma perfino dannose. Noi abbiamo raccolto quasi 60 allegati dai quali si evince chiaramente come alcune scelte si sono rivelate errate e intempestive, tutto materiale che abbiamo affidato alla magistratura”.

I sindacati, pur riconoscendo l’eccezionalità dell’emergenza, sono convinti che si poteva agire meglio: “Il problema sta proprio nell’impostazione regionale: una sanità Lombardia strutturata in questa maniera non poteva reggere l’urto del covid. Non si possono distruggere i servizi territoriali e di prevenzione perché sono improduttivi. L’esposto è l’ultima spiaggia per un sindacato, prima di questa azione abbiamo tentato più volte interlocuzioni sia aziendali che in regione. Di fronte al muro contro muro abbiamo deciso di presentare l’esposto e non è escluso che lo faremo anche altrove”.