Fondo aiutiamoci nel lavoro. Al via la raccolta: “C’è bisogno proprio di tutti”

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Al centro il prefetto Castrese De Rosa con Maria Grazia Nasazzi di Fondazione e Guido Agostoni del Distretto di Lecco

L’appello a lavoratori, lavoratrici, imprenditori: “Siamo una comunità che si mobilita”

“Vogliamo dare una mano a tutti senza lasciare indietro nessuno. Aiutiamo chi ha pagato il prezzo più caro della pandemia”

LECCO – “Oggi dalla parole passiamo ai fatti, ma serve l’aiuto di tutti”. Non poteva esser più chiaro di così il Prefetto di Lecco Castrese De Rosa che, nella conferenza stampa di questa mattina a Palazzo delle Paure, ha presentato la fase più operativa del Patto territoriale aiutiamoci nel lavoro.

Il Prefetto Castrese De Rosa

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Il Prefetto di Lecco Castrese De Rosa

“Un patto che è unico in tutta Italia perché di fatto vede la partecipazione di tutti gli 84 comuni della nostra provincia – ha detto il Prefetto -. L’idea partita dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese ha visto l’adesione convinta dei sindacati e noi l’abbiamo subito sposata tessendo questa rete che, oltre al mondo dell’impresa, vede impegnati anche associazioni di categoria, terzo settore, Caritas, grande distribuzione. Vogliamo dare una mano a tutti senza lasciare indietro nessuno grazie a un contributo da erogare senza troppi lacci e lacciuoli riservato a chi ha perso il lavoro a causa della pandemia. Un’iniziativa importantissima che esalta il ‘modello Lecco’: una serie di realtà, con tutte le loro differenze, che però lavorano insieme per superare questo difficile momento”.

Guido Agostoni, presidente dell’assemblea dei sindaci del distretto di Lecco

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Guido Agostoni

“Tutti i comuni hanno aderito destinando al fondo un euro per ognuno dei loro abitanti – ha detto -. Chi ha bisogno di aiuto spesso si rivolge al proprio comune che oggi, grazie a tutti gli attori coinvolti nel ‘Patto per il lavoro’, può dare una risposta in più. Ognuno deve fare la propria parte e allora oggi parte la campagna di raccolta fondi che si rivolge agli imprenditori del territorio ma anche a tutti i lavoratori e le lavoratrici che potranno donare al fondo un’ora della loro giornata di lavoro”.

I sindacati

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Salvatore Monteduro, segretario Uil del Lario

Salvatore Monteduro, segretario generale Uil del Lario, ha parlato anche a nome di Mirco Scaccabarozzi (segretario generale Cisl Monza Brianza Lecco) e Diego Riva (segretario generale della Cgil Lecco), entrambi presenti in sala: “Si tratta di un’opportunità dal punto di vista solidaristico per aiutare chi ha pagato il prezzo maggiore di questa pandemia – ha detto -. Oltre 5.000 lavoratori del territorio si sono ritrovati in cassaintegrazione in questi primi 7 mesi perciò non potevamo non aderire convintamente al patto. Chiediamo a tutti i lavoratori che hanno la possibilità di donare un’ora del loro lavoro a chi ha più bisogno ricordando che la campagna di raccolta fondi durerà fino a dicembre. L’attività di promozione dell’iniziativa parte da 12 grandi imprese del territorio ma non ci fermeremo qui. Questa è un’intera comunità che si mobilita per aiutare chi sta soffrendo di più perciò la richiesta è rivolta anche a tutte le realtà medio/piccole che sono più difficili da raggiungere”. La promozione verrà svolta inizialmente nelle seguenti aziende: Moto Guzzi, Rodacciai, Ihi Charging Systems, Fontana Group, Caleotto, Casartelli Antonio, Lario Reti Holding, Limonta, Sab Autoservizi, Vismara, Comune di Lecco e Asst Lecco.

Vittorio Tonini, direttore di Confartigianato Lecco

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Vittorio Tonini, Confartigianato

“Abbiamo colto molto positivamente questo progetto perché, una volta tanto, siamo riusciti a creare una rete sul nostro territorio superando tutti gli ostacoli, anche quelli ideologici – ha detto -. Le imprese, all’interno del patto, saranno il tramite tra il fondo e i lavoratori che compileranno le richieste di donare un’ora del loro lavoro. Abbiamo il binario di raccolta della grande distribuzione (Esselunga, Bennet, Iperal e Conad) che si è impegnata a fare la propria parte e, ovviamente, anche gli imprenditori in questa fase sono chiamati a dare una mano. Siamo partiti con il piede giusto ma ora c’è bisogno proprio di tutti”.

Matteo Dell’Era, presidente dell’ordine dei consulenti del lavoro di Lecco

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Matteo Dell’Era

E’ toccato a Matteo Dell’Era, presidente dell’ordine dei consulenti del lavoro di Lecco e rappresentante dell’Associazione Libere Professioni Lecco (Alpl), entrare nei dettagli più tecnici: quali requisiti ci vogliono per richiedere il contributo? “Potranno presentare la domanda lavoratori subordinati (status di disoccupazione intervenuto dal 01/01/2021, residenza in provincia di Lecco o ultima occupazione in un’azienda con sede in Provincia, Isee ordinario o corrente in corso di validità minore o uguale a 25mila euro) e da parte dei lavoratori autonomi Partite Iva (aver cessato partita Iva successivamente all’1 gennaio 2021 o aver avuto una riduzione di fatturato di almeno il 30% rispetto periodo 2019, residenza o sede operativa in provincia di Lecco, Isee in corso di validità minore o uguale a 25mila euro). Per quanto riguarda le prestazioni erogate – prosegue Dell’Era – parliamo di un massimo di 1400 euro di aiuti per ciascun nucleo famigliare, (800 euro forfait più 200 euro per ogni componente del nucleo, erogati attraverso voucher e rimborsi). Le tipologie di aiuti sono di fatto tre: beni alimentari o di prima necessità, prodotti farmaceutici e materiale didattico; rimborsi spese per fruizione di servizi alla persona (nidi, servizi a minori, anziani, disabili) o ancora il rimborso delle spese di affitto, condominiali o abbonamenti al trasporto pubblico. La richiesta può essere ovviamente rivolta a una sola tipologia di erogazione o a tutte e tre. Infine, come avanzare richiesta? E’ possibile la modalità online accedendo al sito della Fondazione, oppure presso uno degli sportelli attivati, tra Camera di Commercio, sede di Alpl Cup Lecco, e le sedi sindacali CGIL, CISL e UIL di Lecco e Merate”.

DOVE E COME PRESENTARE LA DOMANDA DI CONTRIBUTO

Maria Grazia Nasazzi, presidente della Fondazione Comunitaria del Lecchese

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Maria Grazia Nasazzi

“Una sinergia che provoca il territorio – con queste parole la presidente della Fondazione ha riassunto il Patto aiutiamoci nel lavoro -. Adesso viene il bello: la raccolta ma soprattutto la fase dell’erogazione dei contributi dove dobbiamo rispondere con serietà. Fino a qui abbiamo assistito a un percorso lineare e concreto frutto di un lavoro di tessitura nato alcuni mesi fa. Il patto ora può ‘ascoltare’ i bisogni e intervenire. Quante domande avremo è ancora un mistero ma lo scopriremo poco alla volta, ma l’essere riusciti a riunire i 26 sottoscrittori del patto è già un obiettivo centrato: punti di vista diversi che guardano assieme alla persona, alla famiglia e al territorio. E’ un osservatorio dal e nel mondo del lavoro che potrebbe anche avere altri sviluppi futuri. Ora però è partita la gara per vincere tutti insieme la partita”.

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Il Patto aiutiamoci nel lavoro, quando non è ancora partita la campagna di raccolta tra lavoratori e imprenditori, può già contare su circa 1.120.000 euro: 340.000 euro grazie ai comuni che hanno donato un euro per abitante; 410.000 dalla fondazione Cariplo, 100.000 dalla fondazione Peppino Vismara; 150.000 dalla fondazione Comunitaria del Lecchese e 120.000 euro donati fino a oggi dall’apertura formale del fondo. A questa cifra andrà aggiunto il contributo della grande distribuzione che si sta definendo proprio in giorni anche dal punto di vista delle modalità di erogazione.

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Paolo Dell’Oro, segretario generale della Fondazione

“La platea a cui ci rivolgiamo è tutto sommato contenuta perciò non ci aspettiamo di raggiungere cifre stratosferiche – ha concluso Paolo Dell’Oro della Fondazione – ma quello che più ci interessa è la partecipazione di tutti”.

L’intervento di Riccardo Bonacina, direttore editoriale di “Vita”