Fontana: “La Lombardia è in zona arancione. Riaprono i negozi”

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La Lombardia passa da “zona rossa” a “zona arancione”

L’annuncio del governatore Fontana sui social. Attesa l’ordinanza del Ministero

MILANO / LECCO – “Grazie ai sacrifici dei lombardi, apprezzati i dati epidemiologici, ora siamo in zona arancione e potremo riaprire gli esercizi commerciali. A breve la decisione del Governo”.

Lo ha annunciato il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, in un tweet sui social. Si attende l’ufficialità da parte de Ministero della Salute che dovrebbe intervenire con un’ordinanza.

Cosa cambierà?

Con il passaggio da “zona rossa” a “zona arancione” la novità principale sarà la riapertura dei negozi commerciali al dettaglio che potranno svolgere la propria attività senza limitazioni alle categorie di beni vendibili, a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni. Bar e ristoranti resteranno chiusi, con la possibilità di vendita ad asporto o con consegna.

Una novità riguarderà anche il mondo scolastico con il ritorno sui banchi degli alunni della seconda e terza media (oggi in didattica a distanza) mentre gli studenti delle superiori continueranno a seguire le lezioni da casa.

Le misure sugli spostamenti resteranno stringenti: non si potrà lasciare il proprio comune di residenza se non per motivi i lavoro o di necessità effettiva (salute, la cura di persone non autosufficienti) con le eccezioni già previste per la “spesa” possibile anche in negozi fuori comune se nel proprio non ci sono strutture che rispondano alle necessità. La minor stretta riguarderà gli spostamenti all’interno del proprio comune per i quali non sarà più necessaria l’autocertificazione. Ci si potrà quindi muovere liberamente all’interno del territorio comunale di appartenenza.

Va ricordato che è ancora in vigore il coprifuoco, quindi gli spostamenti sono vietati comunque dalle 22 alle 5, salvo motivi di lavoro e necessità. Ulteriori novità potrebbero arrivare con il prossimo Dpcm del Governo che dal 3 dicembre andrà a regolare il periodo che ci separa dalle festività natalizie.