Giornata Memoria, consegnata la medaglia d’onore ad Angelo Castelnuovo

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Oggi pomeriggio la cerimonia con il sindaco e prefetto

Il nipote Stefano: “Sono sicuro che mio nonno sarebbe felice nel vederci qui oggi”

LECCO – E’ stata consegnata nel pomeriggio di oggi, Giorno della Memoria, nella sala consigliare del municipio di Lecco, la Medaglia d’Onore ai parenti di Angelo Castelnuovo, classe 1921, nato a Germanedo di Lecco e deportato a DessanGermania dal 09/09/1943 al 01/06/1945.

Stefano e Valter, nipote e figlio di Angelo Castelnuovo
Stefano e Valter, nipote e figlio di Angelo Castelnuovo

Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni e il Prefetto di Lecco Castrese De Rosa. “Oggi abbiamo una nuova occasione di ricordare, in Angelo Castelnuovo, una delle persone che ha pagato con la propria vita ed esperienza la costruzione di un pezzo di storia, sicuramento il pezzo peggiore della storia mondiale contemporanea. Oggi, insieme a Castelnuovo, ci piace ricordare altre persone come i fratelli Ciceri, Lino e Pietro, e ancora Pino Galbani“.

“Si celebra il Giorno della Memoria perché certe cose non accadano più – ha continuato il sindaco – ma purtroppo certe cose accadono, basta ampliare gli orizzonti e guardare cosa sta succedendo ai confini con la Libia, cosa sta accadendo sulla rotta balcanica o cosa è accaduto in Jugoslavia pochi anni fa. Un elemento di speranza voglio riagganciarlo a Liliana Segre che proprio in questa aula consigliare ha avuto la cittadinanza onoraria, che in queste otre sta eleggendo il Presidente della Repubblica. Questo filo della memoria e questi valori intensi che tengono insieme le generazioni, lo Stato e l’umanità sono il vero messaggio di memoria, la vera forza che tutte queste persone ancora ci trasmettono”.

“Non dobbiamo dare per scontato che certe cose non accadano più ma dobbiamo lottare – ha detto il Prefetto di Lecco Castrese De Rosa -. Questa mattina abbiamo consegnato le Medaglie d’Onore a Barzago dove un nipote, un ragazzo giovane, ha fatto le ricerche per riportare alla luce la storia dei due nonni, materno e paterno. Quest’anno girerò ancora una volta i paesi della nostra provincia per consegnare venti medaglie. Grazie perché siamo fieri dell’esempio che ci lasciano questi concittadini, esempio di cui abbiamo tutti bisogno e che dobbiamo ricordare soprattutto alle nuove generazioni”.

Angelo Castelnuovo, nato a Lecco il 9 luglio 1923, lavorava nel settore metallurgico e viene chiamato alle armi il 7 gennaio 1943 nel XIX Reggimento Fanteria. Viene fatto prigioniero a Creta dai tedeschi il 9 settembre 1943 e viene internato in Germania. Viene liberato dalle truppe alleate e rimpatriato il 16 luglio 1945.

“Mio nonno si è arreso ai nazisti quando era a Creta che l’hanno deportato su un carro merci dalla Grecia alla Sassonia. Un viaggio che è durato più di un mese in un’Europa devastata dai bombardamenti – ha raccontato il nipote Stefano -. Mio nonno è riuscito a sopravvivere un anno e mezzo lavorando nei campi, riuscì a tornare e fu la sua fortuna ma, probabilmente, è la fonde del fatto che non volle mai raccontare nemmeno a mio padre quello che accadde. Forse era pudore, forse vergogna e probabilmente non voleva far sapere ai suoi famigliari il dolore che provava ogni volta che ricordava quei momenti terribili. Io non ho potuto parlare con lui perché quando è morto ero solo un bambino, però sono sicuro che sarebbe felice nel vederci qui oggi a commemorare lui e coloro che come lui hanno perso la vita o hanno dovuto sopportare vicende molto forti. Queste cose non devono più accadere, Nazismo e Fascismo son stati due mali assoluti che hanno portato a guerre le cui conseguenze sono state pagate dalle persone più umili come era mio nonno”.

Augusto Giuseppe Amanti autore da qualche anno del lavoro di ricerca che ha portato al riconoscimento e all’attribuzione delle medaglie ha ricordato come il signor Castelnuovo sia stato uno dei 650.000 italiani che hanno detto di no alle SS tedesche e alla Repubblica Sociale Italiana: “Hanno preferito subire umiliazioni, lavori forzati, fame e freddo e hanno avuto il coraggio di rispettare il loro giuramento: non tradire la Patria”.

Presente alla cerimonia, visibilmente emozionato, anche Valter, il figlio di Angelo Castelnuovo con la moglie Olga.