Giorno del ricordo a Lecco. “L’odio e la violenza non hanno bandiere”

Tempo di lettura: 4 minuti
Il prefetto Formiglio davanti all'insegna che ricorda le vittime delle Foibe

Il ricordo a Lecco delle vittime delle Foibe e dell’esodo giuliano dalmata

L’intervento delle istituzioni e dell’associazione esuli

LECCO – “L’odio e la violenza non hanno bandiere. Di fronte ad avvenimenti di tragicità immensa, che ancora oggi colpiscono l’umanità, ricordate che noi ne abbiamo sofferto uno molto grave ma ce ne sono tanti altri. Ci aspettiamo che chiunque, qualunque bandiera porti, abbia capito che l’odio e la violenza non sono nostri amici”.

La commemorazione delle vittime della tragedia delle Foibe

E’ Enzo Battuzzi, esule all’età di 11 anni, a lanciare un messaggio fondamentale durante le celebrazioni a Lecco del Giorno del Ricordo. Parole dell’amico Roberto Stanzione, che come lui aveva condiviso da giovane il dramma del popolo di Istriano e scomparso nel maggio delle scorso anno, raccolte come un testimone da uno degli ultimi reduci lecchesi di quella grande tragedia.

Enzo Batuzzi, esule e testimone, interviene nella Giornata del Ricordo

“Purtroppo l’anagrafica non ci aiuta – ha proseguito Battuzzi – sono fatti accaduti 75 anni fa, eravamo bambini. Roberto Stanzione – tra i fondatori e Presidente dell’Associazione Comunità Lecchese Esuli – oggi non c’è più ma se fosse qui con noi vi direbbe questo. Vi ringraziamo perché ci aiutate a tenere vivo il ricordo”.

Decine le persone che si sono radunate attorno all’insegna Riva Martiri delle Foibe sul lungo lago, tanti i sindaci con la fascia tricolore, diversi gli esponenti politici locali, soprattutto del centrodestra, i rappresentanti delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco.

Il prefetto Michele Formiglio

“E’ giusto ricordare le proprie memorie, sbagliato è sminuire il ricordo. Foibe è una parola che oggi riassume la grande tragedia in cui sparirono migliaia di persone, colpevoli di essere italiane nel momento sbagliato – è intervenuto il prefetto Michele Formiglio – un dramma a cui si aggiunse l’odissea dell’esodo di istriani, fiumani e dalmati”.

Alcuni dei sindaci presenti alle celebrazioni
In prima fila i consiglieri comunali e provinciali della Lega

“Oggi – ha ricordato il prefetto – celebriamo con serenità la riconciliazione, negata in passato. Per non rendere vani quei sacrifici dobbiamo guardare con spirito nuovo alla convivenza tra popoli valorizzando ciò che unisce e non ciò che divide”.

Il presidente della Provincia, Claudio Usuelli

La comunità ha il compito “ di non dimenticare e di rinnovare il proprio impegno per una società più giusta e solidale – ha detto Claudio Usuelli, presidente della Provincia di Lecco – Ognuno di noi deve impegnarsi nel proprio ambito affinché in Italia e in Europa, culla della civiltà, non si diffonda il geme della violenza e dell’intolleranza”.

L’indifferenza è il danno peggiore

Anche il presidente Usuelli e il sindaco Virginio Brivio hanno ricordato lo scomparso Roberto Stanzione che, prima di morire, aveva donato alla biblioteca di Lecco la sua raccolta di libri, documenti e altre testimonianze del dramma da lui vissuto in prima persona.

Il sindaco Virginio Brivio

“Non vi nego – è intervenuto il sindaco – che quella sezione della biblioteca non è molto consultata. Allora c’è anche questo da dire: questa giornata non può restare solo un momento istituzionale, un rito che non è fine a se stesso perché accende i valori che lo animano, ma serve di più. Non c’è cosa peggiore di ridurre queste ricorrenze ad una ripetitività senza sostanza, ma ancora più grave è l’indifferenza”