Gli studenti del Poli riprogettano l’ex Tessitura Cerri & Bourcard

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Un concorso per riqualificare il fabbricato nel comune di Carugo

Al Politecnico le premiazioni dei progetti vincitori

LECCO – Ancora una volta gli studenti del Politecnico di Lecco sono protagonisti del tema della riqualificazione urbana: ieri, lunedì, nell’aula magna, si sono tenute le premiazioni del concorso di studio sulla progettazione del restauro, valorizzazione e riuso dell’ex Tessitura Cerri & Bourcard a Carugo.

Il concorso si è svolto nell’ambito del corso di Restauro Architettonico della prof.ssa Elisabetta Rosina e del Laboratorio Restauro Architettonico delle proff.sse Tiziana Bardi e Alessia Silvetti.

L’immobile preso in esame, la “Cerri & Bourcard”, sorta vicino alla stazione ferroviaria di Carugo alla fine dell’Ottocento, fu uno dei primi segni tangibili del passaggio da un’economia rurale a un’economia mista che, nei primi decenni del ‘900, vide lo sviluppo nella brianza comasca occidentale di altre tessiture e, successivamente, di botteghe per la lavorazione del legno. “Gli edifici della ex tessitura rappresentano indubbiamente un simbolo della tradizione culturale ed economica del territorio” sottolineano dal Politecnico.

Il sito, collocato in una posizione strategica, opportunamente ripensato, sarebbe una preziosa opportunità di rilancio per la vitalità del comune brianzolo. Sull’onda di questa interessante prospettiva la proprietà stessa del fabbricato ha deciso di promuovere un concorso di idee in collaborazione con il Polo territoriale di Lecco rivolto agli studenti del corso di laurea in Ingegneria Edile-Architettura.

I partecipanti, chiamati a elaborare un progetto innovativo di restauro e riuso degli spazi, si sono dovuti attenere a diverse richieste previste dal regolamento di partecipazione: la creazione di sinergie fra i servizi esistenti, la progettazione di spazi e servizi per la comunità locale e per un più ampio bacino di utenza, il tutto in un’ottica di rispetto del protocollo del restauro per le parti di alto valore storico e architettonico, di sostenibilità e di potenziale integrazione con attività produttive leggere, con ampi spazi pubblici e aree verdi.

Al fine di conservare le caratteristiche di radicamento con la tradizione locale, gli studenti, coordinati dai docenti e con l’aiuto dei tutor – Ing. Chiara Bonaiti, Arch. Chiara Dell’Orto, Arch. Davide Strada, Arch. Luisa Valsecchi – hanno svolto un accurato lavoro di studio e analisi, di ricerca bibliografica e archivistica per conoscere le vicissitudini storiche e le peculiarità paesaggistiche del contesto territoriale. Ricerche, approfondimenti, lezioni in aula, sopralluoghi e rilievi sul campo sono tutte le fasi che hanno reso possibile l’elaborazione dei 16 progetti sottoposti alla valutazione della giuria.

I progetti sono stati valutati considerando il rispetto dei valori storici e architettonici, la ridefinizione funzionale degli edifici, l’innovazione e creatività delle idee espresse e la capacità degli studenti di esporre i propri lavori.

Per i partecipanti della di Laboratorio di Restauro Architettonico della prof.ssa Alessia Silvetti, il podio si è così composto:

Primi classificati:
Virginia Anghileri, Anna Artelli, Daniele Bertuzzi, Nicolas Maggi, Luca Pozzoni

Secondi classificati:
Alice Dieterich Murr, Angelo Andrea Borghi, Benedetta Cabrini, Giorgia Marcozzi

Terzi classificati:
Ruggero Coltro, Davide Corbetta, Francesca Dellisanti, Paola Mongelli, Alessandro Prandini


Per la classe di Laboratorio di Restauro Architettonico della prof.ssa Tiziana Bardi:

Primi classificati:
Margherita Piccin, Silvia Bartolozzi, Stefano Pocchia, Davide Vivian, Eleonora Massone

Secondi classificati:
Arianna Usuelli, Andrea Agostinelli, Simone Tuzzeo, Oleksandra Rusetska

Terzi classificati:
Michela Azaglo, Laura Breno, Deborah Farina, Sara Visconti, Luca D’arcangelo

Venerdì 7 giugno alle ore 14.30 saranno invece gli studenti del Corso di Conservation Studio a presentare i loro lavori davanti alla giuria composta da: Renzo Calastri, proprietario dell’area di progetto, Elisabetta Rosina, docente del corso di Restauro Architettonico, Massimo Pozzoli, Responsabile Area Edilizia – Urbanistica del Comune di Carugo, Luigi Tagliabue, storico del museo del ‘900 di Carugo, Giovanni Rusconi, proprietario e progettista della fabbrica OtoLab di Rancio, Lecco, Alfredo Spaggiari, Responsabile Urban Center, Milano, Fabrizio Trisoglio, Responsabile Scientifico presso Fondazione AEM, Milano