Grandine in Brianza ma la siccità non molla. Anche il lago di Como resta ai minimi

Tempo di lettura: 2 minuti

“Bene la Provincia su la licenza di attingimento di acqua ad uso irriguo dal lago di Pusiano”

Permetterà alle imprese agricole in quella zona di tentare di salvare i raccolti

COMO-LECCO – Grandine e vento forte si sono abbattuti a macchia di leopardo su molte zone del nord Lombardia, causando danni ingenti nelle campagne già duramente provate dalla siccità. E’ quanto emerge da un primo monitoraggio di Coldiretti in occasione dell’ondata di maltempo sulla regione: colpite anche le due province di Como e Lecco, dove la grandine ha colpito a tratti anche la Brianza.

I chicchi di ghiaccio si sono abbattuti sui terreni resi secchi dalla siccità che tuttora flagella l’intera Lombardia, con precipitazioni violente e purtroppo ininfluenti sul problema dell’arsura nei campi: il livello del lago di Como resta ai minimi, mentre la Provincia di Como, ha autorizzato il prelievo di acqua dal lago di Pusiano per utilizzarla per le irrigazioni dei campi, oggi in forte sofferenza a causa della situazione climatica. In particolare, gli agricoltori che hanno ottenuto la licenza di attingimento di acqua ad uso irriguo potranno, fino al verificarsi di piogge che consentano la ripresa delle colture, prelevare acqua dal lago di Pusiano, con l’obbligo di tenere un registro per l’annotazione dei prelievi che dovranno essere comunicati settimanalmente alla Provincia.

Il provvedimento raccoglie l’allarme lanciato nei giorni scorsi da Coldiretti Como Lecco attraverso il presidente Fortunato Trezzi e rilanciata anche dai media nazionali: “Siamo grati al presidente Fiorenzo Bongiasca e all’Ente Provincia – dice Trezzi – per aver dato atto a un provvedimento che potrà dar respiro almeno ad alcune aree del territorio dove la siccità ha assunto dimensioni preoccupanti e dove, purtroppo, nemmeno le piogge delle ultime ore sono riuscite ad alleviare la situazione”.

Non cambia lo stato di sofferenza idrica sul territorio come si evidenzia dal livello idrometrico del fiume Po che è sceso a 3,7 metri al Ponte della Becca che è rappresentativo delle criticità presenti in pianura padana dove per la mancanza di acqua è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo. La situazione di carenza idrica riguarda anche i grandi con il Maggiore che ha appena il 15% di riempimento dell’invaso e quello di Como con appena il 2,4% mentre nelle zone a valle serve l’acqua per irrigare le coltivazioni, e persino il Garda è pieno poco meno di 1/3 (30%).

“La pioggia – conclude Coldiretti Como Lecco – è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti”.