I ragazzi di Living Land cambiano volto al parco di San Giovanni

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Living Land riqualificazione del parco di San Giovanni 20220721
I ragazzi di Living Land impegnati nella riqualificazione del parco

18 ragazze e ragazzi suddivisi in due gruppi hanno riqualificato l’area di via Cavalesine

I giovani tra i 15 e 18 anni hanno ripulito il parco e sistemato gli arredi, come cestini e panchine

LECCO – “Dal momento in cui nasciamo siamo artisti”. È una frase che i frequentatori del parco di via Cavalesine, nel rione di San Giovanni a Lecco, conoscono bene. Questa scritta, insieme ad altre imbrattature e disegni eseguiti con la bomboletta, ha infatti campeggiato a lungo sul muro del parco contribuendo a creare un’impressione di trascuratezza, fino a quando il Comune di Lecco ha deciso di affidare a Living Land la riqualifica di tutta l’area.

Da diversi anni ormai il progetto coinvolge ragazze e ragazzi tra i 15 e 18 anni in piccole manutenzioni e cura di spazi a favore della comunità, con risultati davvero inaspettati come testimonia questa piccola ma emblematica esperienza. Le attività in via Cavalesine, svolte con il supporto del progetto Drop-In, sono cominciate il 20 giugno e sono proseguite fino al 15 luglio: in questo periodo, 18 ragazze e ragazzi suddivisi in due gruppi e guidati da Alessandro Cogliati, esperto educatore della cooperativa Sineresi, hanno letteralmente cambiato volto al parco.

Il primo grosso scoglio che ha impegnato i giovani è stato soprattutto quello della pulizia del parco e della sistemazione degli arredi, come cestini e panchine, che sono stati interamente riqualificati. Un compito che ha scavalcato i confini del parco e si è esteso anche alla scuola primaria Diaz, dove, con molto impegno, gli stessi ragazzi hanno grattato e riverniciato la ringhiera in ferro e il cancello.

Poi è stata la volta del muro: “C’era l’esigenza di coprire le scritte e i disegni precedenti – spiega Alessandro Cogliati – però abbiamo voluto valorizzare una cosa che già c’era e che abbiamo deciso di lasciare, ovvero la scritta ‘Dal momento in cui nasciamo siamo artisti’. Questo è stato il punto di partenza attorno al quale si è sviluppato il progetto dell’intero elaborato. A mio giudizio questa frase è un pochino spocchiosa, per questo abbiamo deciso di dare al murales un tono ironico, per sdrammatizzare pur mantenendo un senso di fondo”.

Così i ragazzi, armati di vernice e pennello, creatività e rigore, si sono dati da fare per ridipingere l’intero muro con frasi spiritose (“meglio un artista oggi che una gallina domani”) capaci anche di suscitare spunti di riflessione (“fate l’artista non la guerra”) e anche forme astratte coloratissime per coprire le vecchie parti imbrattate.

“Lavorare con i ragazzi è sempre molto stimolante, richiede la capacità di formulare bene il progetto da proporre loro per lasciarli esprimere nel modo migliore, visto che è da loro che vengono le idee nuove” ha concluso Cogliati. Molto soddisfatti anche i ragazzi che l’ultimo giorno hanno ricevuto il buono acquisto “di ricompensa” per il lavoro svolto: “Partecipare è stato stancante ma anche molto utile, mai avrei pensato di riuscire a realizzare una cosa del genere” ha commentato una delle partecipanti. “Partecipare mi è piaciuto – ha aggiunto uno dei compagni – io consiglierei a tutti questa esperienza per sperimentarsi e mettersi alla prova anche in ottica lavorativa”.