Icam e Leuci (ma non solo) verso un nuovo futuro, la rigenerazione urbana piace ai lecchesi

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Ben 25 le manifestazione d’interesse presentate dai privati al comune di Lecco

L’assessore Giuseppe Rusconi: “Vietato sbagliare: se lavoriamo tutti insieme possiamo dare un nuovo volto alla città”

LECCO – Sono circa 25 le manifestazioni di interesse giunte al comune di Lecco in risposta al bando, chiuso a metà settembre, sulla rigenerazione urbana. La Legge Regionale, nell’ottica della riduzione del consumo di suolo, punta a facilitare e rendere più convenienti gli interventi di rigenerazione urbana e territoriale e di recupero del patrimonio edilizio esistente. In particolare, da un lato vuole promuovere gli interventi di messa in sicurezza, recupero ed efficientamento degli edifici, con particolare attenzione a quelli abbandonati, dall’altro si rivolge ad ambiti, ovvero aree più grandi o gruppi di edifici da riconnettere con il territorio circostante.

Un’opportunità che il comune di Lecco non ha voluto lasciarsi sfuggire, soprattutto per provare a “disegnare” una nuovo volto della città. L’assessore allo sviluppo urbano Giuseppe Rusconi ci ha creduto subito, perciò ha lavorato sin dall’inizio del suo mandato per dare concretezza a una possibilità che era rimasta solamente sulla carta. La chiave è stata ribaltare il punto di partenza.

L’assessore allo sviluppo urbano Giuseppe Rusconi

“La normativa regionale consentiva questo tipo di interventi. Allora, attraverso la manifestazione d’interesse, abbiamo voluto coinvolgere il cittadino privato nella disciplina delle rispettive proprietà senza calare nulla dall’alto. Abbiamo semplicemente chiesto ai privati che erano interessati a questa opportunità di ‘alzare la mano’. E’ un anno che ci lavoriamo, abbiamo presentato i bandi ovunque, per coinvolgere il più possibile i diretti interessati. Sono state presentate 25/26 proposte di progetto: personalmente sono molto contento del metodo che abbiamo adottato e, visti i risultati, credo sia stato apprezzato”.

Insomma, la prospettiva è davvero interessante. Comune e privati, da compagni di squadra, giocano una partita importante per disegnare la Lecco del futuro. Basti pensare che tra tutte quelle pervenute al comune, ci sono proposte che riguardano l’ex area Icam a Pescarenico, l’ex Leuci e l’area compresa tra corso Martiri e via dell’Isola situata proprio davanti all’Isola Viscontea. Aree strategiche sotto tutti i punti di vista di cui si parla ormai da anni: “La città non deve sbagliare: amministrazione (maggioranza e opposizione) insieme ai privati. Questo progetto che servizio può portare alla città? La domanda di partenza dovrà essere questa. E la risposta la dobbiamo dare tutti assieme: non c’è maggioranza e opposizione quando si parla di questi argomenti, siamo tutti Lecchesi e siamo chiamati a governare insieme questi cambiamenti”.

L’area compresa tra Corso Martiri e via Dell’Isola

Sicuramente si parla di tre aree strategiche, situate in punti molto importanti della città, che possono essere “restituite” alla città attraverso la rigenerazione urbana: “Il dialogo con i proprietari è continuo e costante, e sono felice che questo metodo venga apprezzato. Le idee su queste tre aree sono tante, abbiamo raccolto le intenzioni di massima delle proprietà, mantenendo un filo diretto per poter discutere e valutare insieme i progetti. Pensiamo ad esempio al discorso viabilità per quanto riguarda l’ex Leuci, è evidente che quello sarà un nodo determinante. Oppure nella rigenerazione dell’Icam perché non pensare anche a un Museo del Cioccolato, magari piccolo, che abbia scopo didattico e che ricordi la storia di quel luogo, che poi è la storia di Lecco. Sull’intervento di corso Martiri, invece, ci piacerebbe creare un passaggio diretto con via dell’Isola e poter aprire la vista sull’Isola Viscontea da corso Martiri. Oltre ad andare a eliminare quella specie di chicane che oggi c’è su via dell’Isola. Rigenerare queste aree significa attuare grandi interventi che cambieranno il volto alla città e dovranno cambiarlo in meglio. Tra i progetti presentati alcuni riguardano anche l’asta del Gerenzone e quella del torrente Caldone con la rigenerazione dal punto di vista ambientale”.

Il vecchio stabilimento dell’Icam a Lecco

Un nuovo modo di guardare al futuro della città che passerà anche attraverso la Variante Generale al Piano di Governo del Territorio per la quale, entro fine anno, verrà dato l’incarico e che richiederà più di un anno di lavoro: “Se l’intervento proposto è conforme al Pgt, una volta che c’è l’approvazione l’approvazione del consiglio, si può partire con l’iter. Ciò significa che nel giro di un paio d’anni si potrebbero già vedere i risultati. Sono particolarmente soddisfatto perché i 25 progetti giunti in comune sono la testimonianza di un fermento e un interesse da parte dei cittadini e questo non può che lasciarmi ben sperare per il futuro di Lecco“.