Oltre 250 persone al concerto finale di domenica
“E’ bello vedere che Rancio vive ancora per la sua banda”
LECCO – Una due giorni storica per la Banda di Rancio. Con un concerto di un’ora e mezza a cui hanno partecipato circa 250 spettatori si sono chiusi di festeggiamenti per i 95 anni di quello che, all’inizio della sua storia, era conosciuto da tutti come “el bandin de Ranc”.
Lo spazio Oto Lab ha fatto da cornice a una splendida festa che, tra sabato e domenica, ha saputo trasportare tutta le gente del rione sulla scia dei ricordi e delle emozioni per una banda che, col tempo, è diventata una delle anime di Rancio.
“E’ incredibile come, a distanza di tanto tempo, Rancio viva ancora per la sua banda – ha detto il presidente Abele Adamoli -. Sono stati due giorni intensi contraddistinti da momenti di festa e da tanti ricordi. Con noi hanno festeggiato i corpi musicali S. Cecilia di Sirone, S. Maria Assunta di Erba e B. Colombo di Pasturo con cui abbiamo attivato un interscambio di musicanti che ci permette di avere tutte le sezioni complete”.
Curata da L’Officina di Giuseppe Villa, è stata anche allestita una splendida mostra fotografica con le immagini di Fulvio Villa: una lunga cavalcata tra i ricordi e i tanti volti dei musicanti e degli amici che hanno fatto grande la banda. Sempre grazie a Fulvio Villa è stato preparato un video in cui si racconta la storia di don Francesco Muttoni, parroco di Rancio a cui si deve la nascita della banda.
Giunto da cinque anni nella parrocchia di Rancio, nel 1924, il parroco volle fondare una banda musicale per dare lustro alle funzioni e alle processioni religiose. Con l’aiuto del giovane Giovanni Brivio (a cui oggi è intitolato il corpo musicale) e grazie alla passione di altri otto coetanei nacque la banda. Oggi il Corpo Musicale Giovanni Brivio è composto da circa 25 elementi, dal 2018 si è dato vita ad alcuni corsi musicali a cui sono iscritti 7 allievi. Dal 2009 è diretto dal Maestro Fabio Giannese.
Presente anche Vincenzo Corti, ex presidente, presidente onorario e anima della banda dal lontano 1976. Ancora oggi è il primo estimatore e sostenitore della banda: “Io che sono nato con le orecchie ‘impanate’ non avrei mai pensato di diventare presidente di quella banda di cui tutti in paese parlavano – ricorda Corti -. Mi sono chiesto come ha fatto la banda a resistere per 95 anni. Il motivo è Rancio: questo rione aggrappato ai sassi del San Martino ha sempre coltivato le piccole virtù, tra cui la piccola virtù di essere, tutti i giorni, uomini capaci di elevarsi per sè e per gli altri”.
La festa e il concerto finale hanno ottenuto un incredibile successo di pubblico anche perché il corpo musicale ha potuto esibirsi a casa sua, nel cuore del rione, nello spazio Oto Lab: “In questi due giorni mi ha fatto piacere vedere come il rione di Rancio sia ancora vicinissimo alla sua banda – ha concluso il presidente Adamoli – adesso, tutti insieme, andiamo verso il traguardo dei 100 anni!”
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