Il depuratore di via Buozzi apre le porte ai cittadini

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Giornata ‘porte aperte’ al depuratore di Lecco

Illustrato il funzionamento dell’impianto e i lavori di ammodernamento fatti negli ultimi due anni

LECCO – Come funziona il depuratore di Lecco? Lo hanno potuto scoprire ieri, mercoledì, i cittadini che hanno partecipato all’Open Day organizzato da Lario Reti Holding all’impianto di via Buozzi che per l’occasione ha aperto le proprie porte.

L’assessore Corrado Valsecchi

Una trentina le persone che hanno fatto visita al depuratore nel pomeriggio di mercoledì, tra di loro anche l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Lecco Corrado Valsecchi. Durante il tour sono state illustrate le varie fasi di depurazione dell’acqua dal suo arrivo dalle fogne al suo ritorno al lago. Un processo che dura circa 20 ore come spiegato dal personale.

L’impianto di Lecco tratta le acque civili, industriali e meteoriche che prima di essere re-immesse nell’ambiente devono venire appositamente trattate. Durante il tour sono stati presentati anche gli importanti lavori che hanno riguardato l’impianto negli ultimi due anni, pari a oltre un milione di euro.

“Le vasche dove arriva l’acqua sono state coperte e sono stati sostituiti i tubi aspiratori – è stato spiegato – questi due interventi hanno permesso di ridurre sensibilmente l’annoso problema dell’odore. Abbiamo anche installato un nuovo impianto di aerazione nelle vasche di depurazione biologica che fino allo scorso anno erano a moto ondoso mentre ora consiste in micro bolle”.

Novità anche la denitrificazione, uno specifico trattamento biologico che fino all’inizio del 2019 era del tutto assente nell’impianto di depurazione di Lecco.

Importante anche il lavoro svolto dal nuovo biofiltro realizzato con batteri che vivono sui gusci delle capesante e che permettono la deodorizzazione dell’aria.

Il biofiltro

“Grazie a questi lavori gli scarichi in tabella rispettano la legge – hanno detto da Lario Reti – adesso vorremmo ampliare l’ultima vasca per poter raccogliere l’acqua piovana ‘estrema’, quella che cade in caso di temporali forti e per la quale l’impianto non è abbastanza capiente anche se abbiamo sostituito le pompe”.

“Nonostante gli interventi di ammodernamento alla città serve un nuovo impianto di depurazione delle acque e la dismissione degli impianti minori e obsoleti. A questo stiamo lavorando anche in collaborazione con il Politecnico di Milano”.

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