La città celebra il 25 Aprile: “A Lecco la coesione è stata, è e sarà una realtà”

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76° Anniversario della Liberazione, una cerimonia sobria ma molto sentita

“Ora come allora occorre ricostruire partendo dai diritti fondamentali, dalla giustizia sociale, dall’uguaglianza”

LECCO – Un cerimonia sobria ma non per questo meno sentita. Per il secondo anno la pandemia ha condizionato la Festa della Liberazione: un 25 Aprile diverso nella forma ma non nei contenuti e nei valori che, ancora una volta, suono risuonati più forti che mai. Dopo la Santa Messa nella basilica di San Nicolò celebrata da monsignor Angelo Brizzolari, un piccolo corteo composto da rappresentanti delle istituzioni civili e militari ha reso onore ai caduti davanti al Monumento in largo Montenero.

Dopo l’Inno di Mameli e il silenzio suonato da un rappresentante della Corpo Musicale Manzoni di Lecco è stata data lettura del Decreto di conferimento della Medaglia d’argento al Comune di Lecco per l’attività partigiana. E’ stato poi il sindaco Mauro Gattinoni, alla sua prima celebrazione della Festa della Liberazione, a parlare alla città: “Nel mio primo anno da Sindaco di Lecco, mi trovo infatti a celebrare l’importante anniversario del 25 Aprile in una condizione tristemente ridotta ma che consegna a noi, membri delle Istituzioni, l’onore di rappresentare la comunità lecchese tutta nella ricorrenza del 76° Anniversario della Liberazione”.

La lotta di Liberazione ha visto proprio la nostra città protagonista e insignita della medaglia d’argento al valore militare: “Lecco ha dato nuova linfa alla parola ‘speranza’
dopo giorni lunghi e dolorosi. Ecco allora non può che palesarsi una analogia tra quella uscita da mesi di fatica, con quelli vissuti oggi da tanti di noi, così duramente colpiti negli affetti, nelle libertà personali, nella fiducia concreta. Un mio particolare pensiero ai ragazzi e ai giovani la cui esperienza di scuola, di vita, di relazione è stata messa duramente alla prova: innanzitutto a voi l’invito e l’impegno per futuro in cui ritrovare serenità, nuova vicinanza, nuove progettualità”.

“Ora come allora occorre ricostruire – ha continuato il sindaco -. Occorre ricostruire partendo dai diritti fondamentali, dalla giustizia sociale, dall’uguaglianza. Tutto può funzionare solo se si saranno verificate due condizioni: se l’accordo democratico
regge, se il patto sociale viene rispettato. Sulla tenuta delle regole democratiche in questi ultimi anni si sono, purtroppo, verificati sempre più spesso rigurgiti di quelle ideologie populiste, da cui i protagonisti del 25 Aprile ci hanno liberato; rigurgiti nostalgici nel pensiero ma aggiornati nel prendere di mira con nuovi strumenti altrettanti nuovi bersagli, vittime di messaggi o gesti dalla ferocia tanto semplice quanto disarmante. Perciò, solo un costante investimento in cultura rappresenta la vera assicurazione per la democrazia. Sul rispetto del patto sociale vigilano, invece, le Istituzioni”.

Il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni

“Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio di ieri, ha sottolineato come condizione per la ripresa sia l’impegno comune alla coesione. E dunque sono fiducioso. Fiducioso! Perché a Lecco la coesione non è solo un impegno, ma è stata, è, e vorrà confermarsi una realtà, una pratica attiva, un metodo di lavoro quotidiano, dove fanno rete le Istituzioni pubbliche, private, il terzo settore, le associazioni, è il modus operandi che rende la nostra comunità unita e forte. È la tensione condivisa verso il bene comune. E dunque sono fiducioso che Lecco e tutto il nostro territorio saranno capaci di vincere rapidamente e con efficacia, la sfida di un nuovo modello di crescita”.

Il Prefetto Castrese De Rosa

Il Prefetto di Lecco Castrese De Rosa ha ricordato come “i diritti fondamentali vanno quotidianamente coltivati, difesi, anche discussi, se serve, ma ciò unicamente per migliorarli, per renderli sempre più attuali ed adeguati alla esigenze moderne. E questo deve avvenire nell’ambito di uno spirito costruttivo, ove il dialogo e il confronto devono rappresentare i cardini basilari di uno sviluppo democratico. Sono tra coloro che sostengono che dovremmo parlare di 25 Aprile tutto l’anno. La pandemia ha fatto emergere tante positività. Assistiamo, anche nella nostra Lecco, a gesti di solidarietà eccezionali. Non dimentichiamolo, la solidarietà è il cemento di una comunità. C’è un tessuto sociale, nella nostra realtà territoriale, che è vivo e si fa apprezzare nel senso comunitario”.

Il presidente della Provincia Claudio Usuelli

“Il 25 aprile di quest’anno può e deve rappresentare una nuova occasione di rinascita,
una opportunità per lascarci alle spalle un anno davvero orribile e un lungo periodo di
difficoltà e incertezza, in cui molti di noi hanno perso familiari, amici, conoscenti, spesso
senza la possibilità di salutarli e di dare loro degna sepoltura – ha detto il presidente della Provincia Claudio Usuelli -. Oltre all’emergenza sanitaria, abbiamo dovuto fare i conti con un’emergenza sociale ed economica, che lascerà un segno indelebile nella nostra quotidianità. Come a coloro che allora ci hanno restituito un Paese libero e democratico dobbiamo esprimere profonda riconoscenza, oggi abbiamo il dovere di ringraziare i soccorritori, il personale medico, infermieristico e sanitario in prima linea per affrontare questa situazione di emergenza senza precedenti; i Sindaci e gli amministratori del territorio, che hanno svolto un enorme lavoro nei loro Comuni e dato prova di grande disponibilità e spirito di servizio; i volontari che si sono messi a disposizione dei loro Sindaci in diversi servizi a favore della collettività; i cittadini, che con grande senso di responsabilità si sono attenuti alle varie disposizioni governative e regionali, affrontando grandi sacrifici”.

Il presidente di Anpi Provinciale Enrico Avagnina

A chiudere gli interventi è stato il presidente di Anpi Provinciale Lecco Enrico Avagnina: “Oggi come un anno fa è difficile ‘festeggiare’ ma è ancor più doveroso riflettere, dobbiamo guardarci attorno e pensare al futuro. Ad un domani che però non può avere i caratteri di un ritorno alla ‘normalità’ di ieri, se questa normalità è quella che ha caratterizzato la nostra sanità pubblica, la nostra pubblica istruzione, il nostro mondo del lavoro. Noi amiamo troppo la Costituzione per vederla così disattesa. Sappiamo che toccherà ancora una volta alle donne e uomini più consapevoli e solidali prendere in mano il destino proprio e quello della nazione, per non ritornare a quella normalità che ha visto crescere vergognosamente disuguaglianze e povertà, a quella normalità che vede la nostra penisola protendersi nel Mediterraneo come una fortezza arroccata e non come un braccio teso a trarre in salvo ed accogliere ricchezza umana. Non possiamo nella ‘normalità’ continuare a disattendere quei ‘doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale’ che ci indica l’art. 2 , che spingono il singolo ad uscire da una posizione di difesa egoistica dei propri interessi, per assumere un ruolo di membro responsabile della collettività. Ma altrettanto dovrebbero indirizzare la classe politica e dirigente verso una ferma opposizione a livello Europeo contro quella vergognosa ‘avidità’ del mercato mondiale dei farmaci, che seleziona ad arbitrio ‘i sommersi e i salvati’, una opposizione che costruisca la strada per un accesso universale e gratuito ai vaccini”.

Uno sguardo di speranza ha accompagnato la cerimonia del 25 Aprile in un momento in cui il Paese è pronto a ripartire, prova a riaprirsi e muove i primi passi verso una ritrovata normalità per questo, per tutti, il grido è stato uno solo: “Viva Lecco! Viva l’Italia! Viva il 25 Aprile!”

E sulle note di “Bella ciao” un bambino, sorretto dalla sua mamma, ha posato davanti al monumento due garofani rossi: un gesto semplice, una fotografia innocente che però, forse più di tutte, riassume con forza il senso di questa celebrazione.

IL DISCORSO DEL SINDACO MAURO GATTINONI

IL DISCORSO DEL PREFETTO CASTRESE DE ROSA

IL DISCORSO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA CLAUDIO USUELLI

IL DISCORSO DEL PRESIDENTE DI ANPI PROVINCIALE ENRICO AVAGNINA

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