La migrazione “a fumetti” nei lavori degli studenti del Medardo Rosso

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Trenta storie a fumetti per raccontare la migrazione.

Durante la serata, collegamento interessante con Riccardo Gatti, operatore ONG.

CALOLZIOCORTE / LECCO – Si è svolta al circolo ARCI “Spazio Condiviso” di Calolziocorte la presentazione del progetto “Migranti – storie di nuvole parlanti” realizzato dagli studenti delle classi seconde del liceo artistico cittadino “Medardo Rosso” in collaborazione con lo sceneggiatore Matteo Mastragostino. Il progetto, nato da un’iniziativa dello stesso Mastragostino e della professoressa Maria Cristina Nuti, ha coinvolto oltre cento alunni.

“L’idea progettuale era quella di raccontare storie di migrazione attraverso l’uso del graphic journalism – dichiara Mastragostino – i ragazzi hanno seguito un percorso di quindici lezioni che li ha portati ha produrre una loro storia di migrazione, personale o non. Grazie alla collaborazione dei professori sono state prodotti lavori meravigliosi, scoprendo che la migrazione non è solo quella che arriva dall’Africa o quella che noi abbiamo fatto agli inizi del 1900, ma è proprio accanto a noi.”

Il Dirigente del Liceo Artistico Carlo Cazzaniga

La serata è stata aperta dal dirigente del Liceo Carlo Cazzaniga, che ha spiegato i motivi per cui un progetto simile sia molto attuale. È toccato poi a professori e alunni raccontare la loro esperienza.

“I ragazzi, alla ricerca di storie da raccontare hanno capito come la conoscenza approfondita  delle migrazioni di ieri e di oggi sia doverosa e necessaria. L’Italia non è un paese  di immigrazione recente, lo studio della storia lo dimostra e toglie al fenomeno immigrazione il senso di emergenza che la discussione politica odierna contribuisce ad amplificare – dichiara la professoressa Nuti a fine serata – questo progetto, nato grazie al sostegno del Dirigente scolastico, è stato sviluppato grazie all’impegno che tanti insegnanti gli hanno dedicato anche al di fuori dell’orario curriculare. Un grazie particolare va ai colleghi che hanno curato l’allestimento nello spazio espositivo, i professori Antonio Caporaso, Daniela Chiuppi, Giovanni Lauriola, Maria Luigia Longo e Francesca Vasta.”

L’incontro, durato un paio d’ore, è stato impreziosito dalle parole di Gold, un richiedente asilo nigeriano presente al circolo, e dal collegamento Skype col calolziese Riccardo Gatti, da anni operatore della ONG Open Arms che salvano le persone nel Mediterraneo. Gatti ha parlato di quello che succede oggi, raccontando la sua esperienza e concedendosi alle numerose domande degli studenti. Importante la chiusura del discorso che l’operatore umanitario ha detto ai ragazzi.

“Voi non dovete credermi per partito preso – ha dichiarato – io so che sto dicendo la verità, ma voi non dovete credermi per forza. Voi dovete ascoltare tutti e farvi la vostra opinione. Perché solo quando avrete la vostra opinione potrete essere persone libere.”

La mostra all’interno dell’Associazione Spazio Condiviso

Una selezione di quasi trenta storie è stata esposta all’Associazione Spazio Condiviso. La mostra resterà aperta per un paio di settimane. Chiunque volesse vedere il lavoro dei ragazzi potrà farlo al Circolo ARCI Calolziese, sito in Piazza Regazzoni, 7.