La Provincia dà il via libera ai lavori in cava, “beffati” i cittadini di Chiuso

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L'ingresso all'ex cava di Chiuso, sede della ditta Pozzi Strade

Il deposito di inerti nell’ex Cava di Chiuso si farà, la Provincia autorizza

Il Comune aveva bocciato l’intervento dopo la mobilitazione dei cittadini

LECCO – L’appello del Comitato, la raccolta firme dei cittadini, il ‘no’ messo nero su bianco dal Consiglio comunale di Lecco (seppur dopo una revisione della delibera per superare le ambiguità del primo provvedimento) a nulla sono valse: la Provincia di Lecco ha autorizzato i lavori nell’ex cava di Chiuso.

La richiesta era stata presentata dalla Pozzi Strade, proprietaria dell’area che chiede di costruire un deposito di materiali edili, non pericolosi, da collocare nell’area al di sopra del piazzale d’ingresso, raggiungibile attraverso una rampa che porta direttamente ai piedi dell’ex cava.

La piazzola deposito sarà ampia 1800 metri e suddivisa in tre compartimenti per ospitare un massimo di 1,5 mila mq di materiale inerte, da trasferire di volta in volta in discariche autorizzate.

L’area dove si realizzerà il deposito di materiale inerte

L’iter di autorizzazione ha interessato sia Provincia che Comune, quest’ultimo chiamato ad esprimersi sulla possibilità di modificare il PGT e consentire la realizzazione dell’opera. Negativo è stato il giudizio di Palazzo Bovara anche se, già all’epoca della discussione, ci si chiedeva quanto potesse essere effettivamente vincolante il parere dell’amministrazione comunale rispetto a quello della Provincia.

Per l’ente provinciale non ci sono “elementi ostativi alla realizzazione del progetto” che ha ottenuto due pareri favorevoli, oltre che dalla Provincia anche dalla Azienda speciale Ufficio d’Ambito e giudizi non contrari da Ats e Arpa.

Lo striscione del comitato dei cittadini di Chiuso mostrato in consiglio comunale

“E’ una notizia che non avremmo mai pensato di ricevere – commentano dal Comitato dei cittadini di Chiuso, fortemente contraria all’opera – Pensavamo di esserci riusciti ed invece quello che sembrava un passaggio formale si è tramutato in una sentenza senza appello. Siamo tristi e storditi dalla cieca politica che non ascolta i cittadini, che non rispetta l’ambiente, che non premia chi si spende per un interesse civico e collettivo. A sancire il grottesco vorremmo ricordare le parole del Presidente della Provincia, quando dichiarò durante una assemblea da noi indetta, che ‘la Provincia si sarebbe attenuta a quanto deciso dal Comune di Lecco’ ma a quanto pare verbe volant quando cambia il vento. Ma noi non ci arrendiamo, sicuri di batterci per il bene di un intero quartiere”.

La Provincia: “Un atto dovuto”

In merito alla vicenda, il presidente della Conferenza dei Servizi Angelo Valsecchi intende precisare quanto segue:

“La Direzione organizzativa IV della Provincia di Lecco è stata incaricata di dar corso ai procedimenti occorrenti e prodromici alla valutazione ed eventuale autorizzazione di quanto richiesto della ditta Pozzi Virginio Strade s.r.l. in merito all’autorizzazione unica per nuovo impianto di recupero di rifiuti non pericolosi nel territorio comunale di Lecco (riferimento articolo 208 del decreto legislativo 152/2006). Lo scorso 18 maggio si è tenuta la Conferenza dei Servizi conclusiva, che è terminata con l’autorizzazione a maggioranza di quanto richiesto dalla ditta Pozzi”.

“Il provvedimento autorizzativo è un atto dovuto sulla base dei pareri resi dai soggetti invitati alla Conferenza, in quanto tutti gli aspetti oggettivi risultano rispondenti ai dettami normativi; inoltre tali aspetti oggettivi risultano anche misurabili e quantificabili in fase di esercizio dell’attività autorizzata”.

Il sindaco: allora perché ci hanno aspettato?

“Rispettiamo le competenze formali dell’ente, ma non capiamo perché, a questo punto, hanno atteso il nostro parere. Erano state usate parole diverse, prendiamo atto e valutiamo eventuali azioni – fa sapere il sindaco Virginio Brivio in riferimento alla decisione della Provincia – In maniera saggia, ne abbiamo evidenza oggi, avevamo proposto una delibera che si poneva come via intermedia, un piano B, che però è stato abbandonato perché criticato e si è deciso di adottare una linea bipartisan”.

Anghileri (Sinistra): “Chiediamo coerenza alla Provincia”

“Davvero incredibile che due tecnici possano ribaltare quanto deciso all’unanimità dal
Consiglio Comunale della città direttamente interessata alla vicenda, a questo proposito
stiamo verificando con gli esperti di diritto amministrativo se ciò non rappresenti un abuso
di potere – commenta il consigliere Alberto Anghileri di Con la Sinistra Cambia Lecco – –  Oltre alle questioni burocratiche e legali chiediamo al Presidente della Provincia coerenza
con quanto dichiarato pubblicamente, Lunedi 25 maggio ci sarà il Consiglio Comunale
chiederemo all’Amministrazione e a tutti i gruppi presenti, in coerenza con quanto già deciso, di intraprendere tutte le iniziative utili per tutelare gli interessi collettivi della nostra città”.

“Lo dobbiamo a tutte le donne e gli uomini di Chiuso che si sono impegnati per salvaguardare la qualità della loro vita e per ridare vita ad un quartiere che in questi anni ha già pagato un contributo pesante agli errori di tanti tecnici e amministratori”.