L’agronomo punta il dito verso l’Amministrazione comunale
Al centro della polemica il giardino pubblico di Chiuso
LECCO – “Una delle poche aree verdi del quartiere, qualche metro quadrato di prato.
Il Comune nel 2017, a compensazione di alcuni grandi alberi (Pinus pinea) tagliati proprio in quell’area, per ragioni di presunta insicurezza, mai accertata, mette a dimora 5 nuovi cipressi” spiega l’agronomo Giorgio Buizza ripercorrendo la vicenda del giardino pubblico di Chiuso.
“Uno dei cinque cipressi muore subito nella stagione di impianto; gli altri quattro, pur con un po’ di fatica, rimangono in vita piantati davanti al muro bianco quasi a voler mascherare il muro sporco con quattro striminzite colonnine di verde. Veramente un bel progetto!” continua Buizza.
Poi si arriva al 2020, con il progetto di riqualificazione dell’area verde: “Il prato diventa, in gran parte, luogo di cemento e di cordoli – sostiene Buizza -, i cipressi spariscono e il muro ritorna in tutta la sua luminosa appariscenza anche perché imbiancato di fresco. Hai voglia invocare la riduzione del consumo di suolo e l’incremento del verde urbano. Il Comune si rimangia le sue piante e il poco prato viene cementato. Programmazione e qualità progettuale: sconosciute negli uffici”.
Le fotografie sono state scattate dall’agronomo