L’arcivescovo Delpini a Lecco: “In tempi difficili facciamoci guidare dalla saggezza”

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In Basilica a Lecco l’arcivescovo ha presentato la nuova proposta pastorale

“Serve buon senso, invochiamo una saggezza più grande”

LECCO – Un’occasione per riflettere sul drammatico periodo vissuto e per guardare al futuro con i giusti principi, tenere la barra dritta in un tempo ancora complesso: con la sua proposta pastorale, presentata lunedì sera in Basilica a Lecco, l’arcivescovo Mario Delpini ha voluto indicare ai fedeli la via per affrontare il nuovo anno pastorale segnato inevitabilmente dall’emergenza sanitaria.

“Di cosa hanno bisogno le nostre comunità, la nostra gente, i nostri preti? E’ una domanda che mi sono posto prima di questo disastro. Allora era un tempo più spensierato e avevo pensato ad un titolo più modesto per la proposta di pastorale: ‘un po di buon senso’. Un modo per dire che le nostre comunità avevano bisogno di proporzionare le iniziative alle proprie forze. Le discussioni interne, le critiche tra gruppi, le cose che non funzionano… hanno bisogno di buon senso” ha spiegato l’arcivescovo.

“Poi è arrivata la pandemia – ha proseguito mons. Delpini – un tempo molto più complicato, con reazioni scomposte da parte delle persone, tra chi minimizzava e chi era invece terrorizzato nel mettere il naso fuori di casa. Questo caos ho pensato che anche le questioni più complicate vanno affrontate senza irruenza, senza superficialità. Si può essere anche più saggi”.

Da qui il titolo della pastorale “Infonda Dio sapienza nel cuore. Si può evitare di essere stolti” perché “lo stolto – ha proseguito l’arcivescovo – è chi vive le cose drammatiche e quelle ordinarie senza capirle, adattandosi alla buona, cercando di cavarsela. Si può evitare ciò invocando una sapienza più grande, cercando una visione più generale, una lettura condivisa. Serve un momento di meditazione dopo quanto accaduto, dobbiamo cercare un’interpretazione, confrontarci con gli altri, perché l’amicizia è il modo più semplice di cercare la verità”.

Il sindaco: “Nel dramma si è acceso il fuoco della solidarietà”.

Sono oltre 3 mila le persone risultate positive al virus in provincia di Lecco dall’inizio dell’emergenza, di cui 500 nella sola città di Lecco. “I dati più drammatici sono i decessi, 478 quelli con causa certificata del Covid, oltre 60 nel capoluogo. Le persone in quarantena in questi giorni sono circa 300, si sono toccate le 3 mila persone coinvolte nell’obbligo di astenersi dai rapporti sociali” ha ricordato il sindaco Virginio Brivio nel suo intervento.

“Un contesto assolutamente inedito – ha proseguito il primo cittadino – diverso da sciagure legate al maltempo, terremoti e bisogno primari”.

“Nella città di Lecco, oltre 300 anziani hanno ricevuto la spesa a domicilio, la maggior parte di loro era sconosciuta ai nostri servizi sociali – ha detto ancora Brivio – C’è stata anche attenzione alla condizione giovanile, per continuare esperienze educative in primavera o durante l’estate con la sperimentazione delle prime uscite di casa dei nostri giovani, con forme aggregative come i centri estivi e gli oratori, che potessero progettare una normalità che ancora non c’era e aveva bisogno del coraggio di osare”.

Il sindaco ha ricordato la raccolta fondi lanciata da Fondazione Comunitaria per il Lecchese con oltre 5 milioni di euro raccolti, “un fuoco che ha potuto bruciare per due condizioni: un’azione di popolo, con la grande partecipazione che ha avuto l’iniziativa, e un’azione nobile, la riscoperta dei legami della notra comunità dentro l’emergenza”.