L’associazione Tagme si stringe attorno a padre Donghi in un momento difficile

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Padre Roberto Donghi, missionario lecchese del Pime in Guinea Bissau

La lettera del missionario lecchese del Pime impegnato da anni in Guinea-Bissau

“Mi sento un po’ una pecora stanca caricata sulle spalle del pastore, con tante paure e con la certezza di non essere solo”

LECCO – Ormai da anni il periodo natalizio è tempo di bilanci per l’associazione lecchese Tagme – Diamoci da fare. Un momento per fermarsi un attimo, guardarsi indietro, e vedere la strada percorsa al fianco di padre Roberto Donghi, missionario del Pime impegnato sulle isole Bijagos, in Guinea Bissau. Tanti i progetti realizzati e tanti ancora da realizzare grazie alla rete di generosità che l’associazione ha saputo costruire attorno alla missione di padre Donghi. Quest’anno però è un po’ diverso perché padre Roby sta attraversando un momento difficile legato a problemi di salute e l’associazione si è stratta attorno al padre lecchese per fargli sentire la sua vicinanza.

Pubblichiamo la bella e difficile lettera di padre Donghi il cui primo pensiero, nonostante le difficoltà, è sempre e comunque la comunità a cui è molto legato. Parole, nonostante tutto, cariche di speranza a cui fa seguito anche una riflessione degli amici del Tagme.

“Carissimi amici,
spero stiate tutti bene.
Questa volta non vi scrivo dalle bellissime isole Bijagos, ma dall’Italia, da Lecco, dove mi
trovo da ormai un paio di mesi per un po’ di problemi di salute.
Sono rientrato per curare una tubercolosi e mi ritrovo alle prese con medici e chemioterapie per trattare un tumore. Una sorpresa inaspettata che toglie le parole, che fa spazio a silenzi, domande e paure. Non ho certo digerito tante novità tutte insieme, ma piano piano sto cercando di conviverci, un giorno alla volta.
So che comincia una nuova sfida per la mia vita, per le persone che mi sono vicine, per la mia comunità in Guinea, e spero di capirci qualcosa prima o poi.
In Guinea è da poco cominciato il nuovo anno pastorale che coincide con la fine della stagione delle piogge. Abbiamo fatto tanto per i contadini durante questi mesi, per sostenere e aumentare la produzione di alcune colture come fagioli e arachidi. L’idea sembra aver dato buoni frutti e ora manca solo il giusto canale per la commercializzazione dei prodotti. I contadini che hanno aderito al progetto hanno raddoppiato la produzione abituale. Per noi sono piccoli segni, piccole gocce nell’oceano, ma carichi di speranza e futuro. Sogni veri!!!
Le scuole sono riprese ma stiamo pagando il prezzo della pandemia mondiale, che in paesi poveri e fragili come la Guinea sta portando grosse difficoltà. Tanti alunni hanno perso l’anno scolastico 2019-20, anche gli studenti universitari, che si ritrovano a dover perdere un anno e a pagare di nuovo tasse e rette. Un disastro economico. Come missione continuiamo ad aiutare e sostenere gli studenti, ma le richieste sono troppe e non riusciamo ad aiutare tutti. Per questi motivi tanti giovani non potranno studiare neppure quest’anno. Ecco perché vi chiedo di continuare ad aiutarci e sostenerci come potete.
Io pur dovendo restare in Italia per un po’, continuo a sostenere e accompagnare la missione di Bubaque, con il vostro aiuto.
In questi giorni tante persone cominciano a preparare il presepe, in tutto il mondo.
Torniamo a raccontarci una storia carica di 2000 anni, di parole, di incontri, di uomini e donne… e come ogni anno mi ritrovo a chiedermi: “quale è il mio posto nel presepe oggi?”
Mi sento un po’ una pecora stanca caricata sulle spalle del pastore, portato su strade nuove e sconosciute, con tante paure e con la certezza di non essere solo. Non è tanto lo so, ma per ora mi basta e soprattutto riesco ancora a sorridere.
Malgrado l’emergenza in atto e tutte le fatiche che state vivendo, spero tanto che possiate trovare un po’ di tempo per sostare davanti al presepe e a tutto quello che rappresenta. Un po’ di tempo per ascoltare la voce degli angeli e dei compagni di viaggio, un po’ di tempo per ritrovare la speranza e la voglia di continuare a vivere bene questo tempo.
A tutti voi un grande abbraccio e auguri per questo Natale e per il prossimo anno”.
Ciao
P. Roby

Le riflessioni degli amici del Tagme

“Non è facile e nemmeno semplice seguire la scia lasciata dalla lettera di padre Roby, ma le scie lasciano tracce nel cielo, belle da cogliere, anche solo per pochi attimi.
La scia ci offre spunti di riflessione e una domanda:
“Qual è il mio posto nel presepe oggi?”
Per chi conosce Roby, sa che non ama tergiversare… subito va diretto al punto, interrogandosi e interrogando.
Questa volta ci pone e propone una domanda, attuale, in un tempo di attesa. Una provocazione? Secondo noi, un invito.
“Qual è il mio posto nel presepe oggi?”
A una domanda così, viene voglia di rispondere in modo spontaneo, magari sorridendo e pensando di prendere il posto di qualcuno già presente nel presepe.
Essere un pastore, una pecora, il bue, l’asinello e perché no?! La stella. Luminosa. Quale posto prendere? Forse quello che ci spetta, nella nostra unicità.
Noi possiamo essere presenti per quello che siamo e riscoprire la bellezza del nostro essere.
Essere nel presepe, come Lui ci ha voluto… così come siamo. Forse solo un po’ migliori, semplicemente per il fatto di accostarci al presepe riscoprendo la gioia di questo evento che
celebra l’inizio della vita.
Anche in questo momento difficile.
Qual è il nostro posto nel presepe? Un andare verso l’altro, un mettersi in cammino come Maria, come Giuseppe, come i pastori, le pecore, le stelle…
Non fermiamoci. Proseguiamo il cammino e alziamo lo sguardo verso chi ha bisogno di noi.
Diamoci da fare!
Abbiamo ancora progetti da sostenere e fratelli da aiutare. Chiediamo a tutti gli amici di Tagme di continuare ad essere vicini a padre Roby e alla sua comunità e ai missionari del Pime in Guinea Bissau.
Con il contributo di ognuno potremo dare la possibilità di sostenere le borse di studio di tanti ragazzi ed offrir loro la speranza di un futuro dignitoso, la “Casa delle mamme” a sostegno delle donne in gravidanza, le sfide quotidiane.
Quest’anno per Tagme, come per molte altre associazioni di volontariato, non è stato possibile attuare le tradizionali iniziative per la raccolta di fondi.
Auspichiamo di poterlo fare nuovamente il prossimo anno per promuovere i progetti proposti dai Padri e/o in risposta ai bisogni quotidiani della missione.
Lasciamo ad ognuno di voi l’opportunità di scegliere:
“Qual è il mio posto nel presepe oggi?”
Grazie a tutti, in particolare a padre Roby per averci offerto questo spazio di riflessione.
Buon Natale!
Tagme

Come donare

  • Tramite bonifico bancario: IBAN: IT39 T052 1651 0000 0000 0005 454
    c/c Credito Valtellinese intestato a TAGME – DIAMOCI DA FARE
  • Tramite assegno bancario intestato a: Tagme Diamoci da Fare (da consegnare ad un
    referente dell’associazione)
  • Per la modalità di versamento con possibilità di detrazione fiscale, invitiamo a contattarci per avere le informazioni necessarie

Contatti

Associazione “Tagme – Diamoci da fare”

  • Mail: tagmediamocidafare@gmail.com
  • Tel: 335.7568597
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