Lecco celebra il Giorno del Ricordo: per non dimenticare, per non ripetere

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Da sinistra il prefetto Castrese de Rosa con il presidente Hofmann (Provincia) il sindaco Gattinoni e Jadran Savarin dell'Associazione Venezia Giulia e Dalmazia

In mattinata le celebrazioni in Riva Martiri delle Foibe a Lecco per il Giorno del Ricordo

Gli interventi delle istituzioni: “Dobbiamo evitare che il ricordo e il dolore diventino risentimento e odio”.

LECCO – Una corona di fiori adorna oggi il cartello di Riva Martiri delle Foibe sul lungolago di Lecco, un’insegna diventata un momento alla memoria che la città ha dedicato alle vittime di questa tragica pagina di storia e anche dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati dalle loro terre.

E’ la Giornata del Ricordo, che ricorre il 10 febbraio di ogni anno e che il capoluogo ha celebrato in mattinata con un momento istituzionale convocato dalla Provincia insieme al Comune di Lecco.

Il prefetto Castrese De Rosa

 

Una giornata per non dimenticare e soprattutto per non ripetere: “Il vero avversario oggi è l’indifferenza e la noncuranza – è intervenuto il prefetto Castrese De Rosa – ancora oggi, dobbiamo evitare che l’odio possa generale ulteriore odio e quindi violenza”.

“Fare memoria vuol dire anche imparare qualcosa – ha sottolineato il sindaco Mauro Gattinoni – il ricordo è un richiamo al nostro presente, affinché si abbia una coscienza più responsabile”.

Il sindaco Mauro Gattinoni

Prefetto e primo cittadino hanno ricordato le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sull’importanza non dimenticare: “Le sofferenze patite non possono essere negate ma dobbiamo evitare che il ricordo e il dolore diventino risentimento e odio”.

Alessandra Hoffman presidente della Provincia di Lecco

“Questo ricordo resti da monito contro regimi autoritari che ancora in alcune parti del mondo negano le libertà alle persone – è intervenuta Alessandra Hofmann, presidente della Provincia di Lecco – le istituzioni hanno il dovere di costruire una società più giusta e di impegnarsi quotidianamente affinché non si diffonda il germe dell’intolleranza”.

Jadran Savarin

Alla manifestazione hanno preso parte anche i rappresentanti dell’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia, guidata a Lecco da Jadran Savarin: “I caduti delle Foibe erano persone normali – ha rimarcato portare avanti il ricordo di quanto accaduto dà speranza per il futuro”.

Aldo Baborsky

“Ho attraversato il confine a 14 anni – ha ricordato Aldo Baborsky, profugo che a Lecco ha trovato la sua nuova casa e che ha voluto omaggiare nel suo intervento l’allora questore di Fiume, Giovanni Palatucci – disobbedendo ai suoi superiori e alle leggi razziali in vigore, riuscì a salvare centinaia di ebrei”.