Lecco. Folla in Basilica, cattolici e ortodossi pregano per la pace

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In tantissimi hanno voluto partecipare alla veglia per la pace a Lecco

Basilica e sagrato gremiti. Il prevosto: “Preghiamo per un cambiamento”

LECCO – Cattolici e ortodossi assieme, in preghiera per la pace: è la veglia organizzata a Lecco e che ha visto una così grande partecipazione da gremire sia l’interno della Basilica, dove sono esauriti i posti a sedere, che il sagrato dove si è assiepato un centinaio di fedeli e un maxischermo è stato posato per consentire a tutti di seguire le celebrazioni.

“I tanti che sono riusciti ad entrare e i molti che pregheranno fuori dalla chiesa, la presenza delle autorità civili – con una quindicina di sindaci in fascia tricolore – e di una rappresentanza forte ortodossa, ci dice dell’unione in questo momento della nostra città, delle chiese e delle comunità del nostro decanato che fanno corona per la pace” ha sottolineato il prevosto mons. Davide Milani aprendo il momento di preghiera.

Al suo fianco don Andrea Lotterio, che ha coordinato l’organizzazione della veglia, mons. Maurizio Rossa e padre Vitaly Korsakov della chiesa ortodossa di Lecco.

“Perché pregare per la pace? Dobbiamo forse convincere Dio a darci la pace? – ha domandato mons. Milani – Dio soffre già per l’assenza della pace. Dobbiamo pregare per convertire il nostro sguardo, per un cambiamento che deve avvenire per prima da noi, perché non esiste una pace armata, raggiunta con le armi o con la guerra commerciale. Noi preghiamo perché possa cambiare il mondo, non per la nostra tranquillità, non avere  bollette meno care, ma perché questi popoli possano godere la pace”.

I canti della corale ortodossa hanno accompagnato la veglia. “E’ la voce della chiesa ortodossa, che abita in mezzo a noi, che vive e lavora, è la voce della loro preghiera – ha sottolineato don Andrea Lotterio, che ha coordinato l’organizzazione della veglia – la chiesa ortodossa di Lecco è parte della parrocchiale di Mosca e comprende tanti fedeli russi, ucraini e moldavi che pregano insieme. Possiamo immaginare quale tensione possano vivere oggi”.

Alla veglia ha aderito anche la chiesa ortodossa rumena guidata a Lecco da padre Nicu Cartoafă che non ha potuto essere presente al momento liturgico. “Ci siamo sentiti chiamati dall’appello di Papa Francesco per questa giornata del 2 marzo – ha aggiunto don Andrea – ma anche dall’affetto e dalla solidarietà che unisce questo territorio”.

“Cercavo le parole giuste con cui rivolgermi a voi, ho solo parole di gratitudine per avermi insegnato il vero amore, per l’esempio mostrato dal popolo italiano, dalle tante persone che si sono date da fare per noi in questi giorni, a partire dal sindaco Mauro Gattinoni che ci ha incontrato e ci dato un sostegno, a don Andrea per la sua costante presenza e disponibilità” è intervenuto padre Vitaly Korsakov.

La comunità ortodossa, con l’aiuto del Comune di Lecco, sta raccogliendo aiuti umanitari da destinare ad un campo profughi dove sono ospitate oltre 5 mila persone, per la gran parte donne e bambini. “C’è bisogno di tutto – ha aggiunto padre Vitaly – medicine e cibo, beni di prima necessità. Ringraziamo i tanti italiani che stanno partecipando e chiediamo di aderire a quanti non sono indifferenti. Preghiamo perché questa guerra finisca e perché le parole di Cristo siano al centro della vita delle persone: amatevi come io vi ho amato”.