Lecco. In estate riaprirà l’ex cinema Aquilone, un concorso per scegliere il nome

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I lavori al cinema Aquilone

Il punto sui lavori: la sala adotterà tecnologie di ultima generazione

“Questo cinema sarà un contributo alla ripartenza della nostra città”

LECCO – Proseguono a gonfie vele i lavori di sistemazione dell’ex cinema Aquilone, infatti la sala della parrocchia di Lecco Centro, completamente rinnovata, riaprirà in estate. Monsignor Davide Milani, prevosto di Lecco, ha fatto il punto sui lavori che sono ormai a buon punto: “Il grosso dei lavori, che però sono anche quelli meno visibili, è stato fatto, contiamo di riaprire la sala in estate in concomitanza con la 2^ edizione del Lecco Film Fest“.

Monsignor Davide Milani e l’ingegner Gianni Lunardi

Lo stato di avanzamento lavori

L’ingegner Gianni Lunardi, volontario della parrocchia che sta seguendo i lavori, è entrato nel merito dell’avanzamento dei lavori: “Sono stati fatti tutti gli ordini, a breve verranno realizzati gli impianti elettrici e si sta completando la struttura per il rivestimento fonoassorbente delle pareti – ha detto -. Tra un paio di settimane verranno posati i nuovi pavimenti, mentre il palco, che è stato completamente rifatto, è ormai terminato. Nella zona proiezione-regia mancano ancora delle finiture e ulteriori lavori verranno fatti nell’atrio dove verranno realizzati un piccolo bar a uso interno e la biglietteria. Ex novo sono stati realizzati i bagni, sono stati rifatti completamente tetto e facciate e le restauratrici si stanno occupando del portale d’ingresso principale che dà su via Parini e che verrà sistemato per garantire la sicurezza delle persone. Gli ingressi dall’oratorio saranno accessi di sicurezza o riservati alle attività della parrocchia. In generale è stata fatta una grossissima ristrutturazione per rendere la struttura conforme alla normativa antincendio e un ulteriore ingente lavoro ha riguardato l’impiantistica specifica per una sala cinematografica”.

Giampiero Bocca

Tecnologia e novità

La struttura risale alla fine del 1800, nei primi anni del ‘900 ha trovato spazio il teatro che negli Anni ’50 del ‘900 è stato adibito anche a cinema per poi cessare la sua attività oltre 40 anni fa. Sono stati conservati, non poteva essere altrimenti, tutti i dettagli in stile Liberty che caratterizzano questa sala che ospiterà presto 140 posti a sedere (92 in platea e 48 in galleria).

Giampiero Bocca, che è a capo di un gruppo di amici che gestiscono la sala della comunità di Cesano Maderno, sta facendo da consulente a Lecco sulla questione dell’allestimento cinematografico e sulla formazione dei volontari: “Sarà una sala perfettamente in grado di ospitare proiezioni cinematografiche secondo la tecnologia più recente disponibile, 4K, attraverso un sistema di proiezione che è stato riadattato nella vecchia cabina di proiezione dove ci sarà anche una regia per eventi, quindi la parte di natura audio e luci. La struttura sarà cablata anche per internet; sarà anche dotata di tutti i confort e di tutti i sistemi di prenotazione e gestione degli eventi”.

Una sala che accoglierà tutti

Gli investimenti complessivi per i lavori si aggirano intorno al milione di euro e sono stati finanziati principalmente da due linee di investimenti: 450 mila euro sono stati reperiti grazie a un bando Cariplo; 200 mila euro sono il contributo di regione Lombardia grazie alla vittoria di due bandi specifici sulla riapertura delle sale cinematografiche. Sono in corso altri bandi a livello nazionale. Poi ci sono stati anche donatori privati che hanno creduto nel progetto. Infine ci sono state alcune imprese, che non vogliono essere citate, ma che hanno offerto la loro opera oppure materiali.

“Abbiamo usato questo tempo della pandemia per immaginare la ripresa – ha detto don Milani – siamo contenti di arrivare nella stagione in cui sembra di poter ripartire con questo contributo. Questa sala sarà un contributo alla ripartenza della nostra città perché metteremo in moto processi culturali, con questo spazio renderemo protagonisti giovani, adulti, pensionati. Vogliamo una città dove non solo si lavora e le cose devono funzionare, ma vogliamo una città dove tutti siano invitati, attraverso la cultura, ad essere profondamente se stessi. Il nostro contributo viene da un progetto parrocchiale ma non sarà un’offerta solo confessionale, non faremo solo teatri, cinema, conferenze, dibattiti, concerti strettamente cattolici. Non esiste questa differenza: quando la gente pensa, si mette in moto, si incontra, compie un’operazione che ha a che fare con lo spirituale. Vogliamo offrirci alla città e al territorio”.

Manuel Tarraso e Gabriele Capedri

Il cuore del nuovo cinema solo le persone

Un mese e mezzo fa è stato lanciato un appello ai lecchesi chiedendo di diventare protagonisti di questo spazio: “A sorpresa si sono presentate più di cento persone disponibili a fare un percorso di formazione che è cominciato ormai un po’ di tempo fa”.

Gli incontri di formazione avvengono rigorosamente on-line: “Stiamo vedendo dall’altra parte una grandissima partecipazione e stiamo riscontrando un grosso interesse intorno al progetto. Offriamo loro alcune competenze di base per far funzionare il modello di sala della comunità su cui si basa anche questo cinema che quindi sarà gestito da volontari. Persone di ogni fascia d’età e di ogni estrazione che hanno interesse verso spettacolo e cinema. L’impegno a livello di volontariato in questa sala va dalla direzione artistica, alle maschere, all’amministrazione, fino agli operatori tecnici di proiezione e i referenti per la sicurezza. Il cinema è come una piccola impresa che sta all’interno di regole ben definite. Ai corsi, che termineranno il 10 maggio, stanno partecipando persone dai 18 anni agli over 70. La vera sfida sarà tradurre tutto dalla teoria alla pratica”.

Come lo chiamiamo?

“Questo bambino va battezzato” ha detto il prevosto aprendo il capitolo della ricerca del nuovo nome del cinema. “Siccome questa sala è un’offerta alla città chiediamo ai cittadini di partecipare alla scelta dei nomi”.

Manuel Tarraso e Gabriele Capedri, due giovani che si occuperanno di coordinare i volontari, hanno presentato il nuovo progetto “Come lo chiamiamo?” per la scelta del nome. “Noi volontari proporremo una rosa di nomi tra cui ci sarà anche il vecchio nome ‘Aquilone’ e tra una quindicina di giorni apriremo sul sito Leccocentro.it una votazione on-line a cui tutti potranno partecipare”.

 

Restauratrici al lavoro sul portale di entrata

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