Lecco. Protesta a scuola, scioperano gli studenti del Grassi

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Martedì mattina gli studenti non sono entrati in classe per manifestare contro il rinvio dell’Assemblea di Istituto

La denuncia: “Un professore si è opposto alla trattazione ‘unilaterale’ di tematiche Lgbtqia+ e ambientali che erano all’ordine del giorno”

LECCO – Gli studenti del Liceo G.B. Grassi in sciopero questa mattina, martedì 17 gennaio, fuori dalla scuola dopo la revoca dell’assemblea di Istituto che avrebbe dovuto tenersi ieri, lunedì. La cancellazione dell’assemblea, come denunciano le studentesse e gli studenti dell’istituto, sarebbe avvenuta all’ultimo “con motivazioni non vere e che nascondevano la reale circostanza dei fatti” si legge in una nota diramata dagli studenti.

Secondo quanto spiegato, infatti, la dirigente scolastica avrebbe deciso di revocare il permesso per lo svolgimento dell’Assemblea per la mancanza dei nominativi e dei curriculum vitae di alcuni relatori esterni: “Cosa non vera – precisano gli studenti – in quanto questi erano stati trasmessi alla vicepresidenza la sera del 15 gennaio, inoltre, il fatto che fossero stati consegnati in ritardo non avrebbe dovuto giustificare l’annullamento dell’intera assemblea: nella peggiore delle ipotesi avrebbe potuto eliminare solo i corsi tenuti dai relatori interessati”. Altra contestazione fatta ai rappresentanti d’Istituto quella di non aver consegnato la composizione d’ordine studentesco: “In realtà abbiamo fatto pervenire la stessa alla vicepresidenza la sera del 9 gennaio” precisano gli studenti.

“Queste motivazioni nascondevano le reali circostanze dei fatti – dichiarano – un professore si è fermamente ed ideologicamente opposto ad alcuni temi riguardanti i diritti Lgbtqia+ e quelli ambientali, che avrebbero dovuto essere trattati rispettivamente dalle associazioni Renzo e Lucio e Fridays For Future Lecco, facendo pressione sulla preside affinché la giornata venisse annullata se non si fosse trovato un contraddittorio. Secondo lui certe tematiche non andavano trattate in maniera unilaterale e per noi sono ovviamente sorte delle difficoltà: com’è possibile infatti fornire una controparte se si parla di diritti umani? E com’è possibile negare l’azione dell’uomo sul pianeta? Ma soprattutto, come è possibile definire una “parte” e una “controparte” a proposito di tematiche così ampie come appunto quella ambientale o quella relativa alla sessualità e all’identità di genere (che sarebbe stata affrontata in termini prettamente umanitari e non politici)? Sono argomenti troppo ampi per definire in modo preciso due punti di vista. Esistono infiniti punti di vista in proposito. Per questo sarebbe risultato difficile, impossibile trovare tutte le possibili controparti esistenti”.

Gli studenti avrebbero poi provato a mediare con il professore, senza successo: “Gli abbiamo chiesto di tenere in prima persona il contradditorio, ma ha declinato dicendo di ‘non essere adeguatamente informato sull’argomento’. Così l’assemblea è stata annullata e noi siamo stati deliberatamente privati di un fondamentale diritto d’espressione e di riunione, a causa di ingerenze esterne”.

Così, questa mattina mattina gli studenti e le studentesse del Liceo si sono trovati sul piazzale esterno della scuola senza entrare in aula per manifestare contro la decisione della presidenza: “Protestiamo contro la lesione di un diritto essenziale e per riprenderci uno spazio di associazione e riunione fuori dalle mura scolastiche”.

La preside: “Ci sono delle regole, vanno rispettate”.

“Ho annullato l’assemblea di istituto perché non sono state rispettate le regole previste dal regolamento”. La dirigente scolastica Carmela Merone non si è sottratta al confronto, anzi è uscita dall’istituto in mattinata per incontrare gli studenti in protesta.

Una questione di tempistiche, ribadisce: “E’ stato portato un elenco dei relatori ma alcuni mancavano, ho necessità di avere il curriculum di ognuno di essi perché devo sapere chi entra nella scuola e si rapporta ai nostri studenti. Il problema è stato posto agli stessi studenti, le motivazioni di questa revoca sono anche pubblicate sul decreto nell’albo pretorio della scuola. Detto questo, l’assemblea si farà ma nei modi e nei tempi previsti. Siamo educatori e formatori, se non diamo noi l’esempio di rispetto delle regole, come li educhiamo altrimenti questi ragazzi. Questo liceo è un fiore all’occhiello della città e come tale deve restare”.

Sull’opposizione di un professore alla trattazione ‘unilaterale’ del tema LGBT, la preside non nega, anzi si schiera con gli studenti: “L’ho detto ai docenti, perché di un gruppo si tratta, che sono i ragazzi a decidere in assemblea chi invitare e non sono tenuti a garantire una controparte”.