Lecco. Via ai lavori per il nuovo oratorio: “Una piazza che abbraccia tutti i lecchesi”

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Il prevosto monsignor Davide Milani sul cantiere del nuovo oratorio di Lecco

Un’opera da 3,5 milioni di euro che sarà terminata entro il 2023

Nella prossima estate è prevista l’inaugurazione del nuovo cinema-teatro Aquilone

LECCO – “Un evento storico per tutta la città. Quest’area che si era ormai caratterizzata come una ferita dentro il cuore di Lecco e che da troppi decenni ormai giaceva abbandonata si appresta a diventare una nuova piazza a disposizione di tutti i lecchesi“.

Il prevosto di Lecco monsignor Davide Milani ha presentato questa mattina, venerdì 22 gennaio, l’avvio dei lavori per la realizzazione del nuovo oratorio San Luigi di Lecco senza dimenticare tutti i prevosti (con un particolare riferimento a don Franco Cecchin) che hanno lavorato per questo progetto partito con l’acquisto dell’ex area Faini 40 anni fa.

L’area dell’ex Faini sarà il nuovo oratorio della città

“Chi mi ha preceduto ha sognato in grande e io, arrivato per ultimo, ho il privilegio di dare l’avvio ai lavori ma in realtà il progetto è stato corale – ha detto don Davide -. Realizziamo un oratorio che non è semplicemente un luogo dove fare catechismo ma è una scommessa sui ragazzi, sulla famiglia e sulla comunità. Mettiamo al centro la famiglia con la sua vita e le sue esigenze”.

L’avvio degli scavi

Il nuovo oratorio segue due altri interventi molto importanti: la Casa della Carità che sta per essere terminata e il cinema-teatro Aquilone la cui inaugurazione è prevista prima dell’estate: “Con il nuovo oratorio andiamo a realizzare una piazza per tutta la comunità caratterizzata dalla basilica, dalla scuola materna parrocchiale, da spazi dedicati alla cultura e alla comunità, tutto connesso da spazi esterni e aree di gioco, creando spazi per la socialità e per incontrarsi. Una nuova piazza che caratterizzerà il centro città, posizionata più in alto rispetto alle piazze centrali di Lecco non solo per la collocazione spaziale, ma perché qui mettiamo in gioco le funzioni più nobili dell’uomo”.

Il nuovo cinema teatro Aquilone

Oggi l’inizio simbolico dei lavori che termineranno entro il 2023: “Un inizio che avviene in un momento particolare della nostra storia. In un periodo così buio compiamo un gesto di speranza – continua don Davide -. Un gesto coraggioso di una comunità e ringrazio gli altri sacerdoti sacerdoti che stanno lavorando con me, il consiglio per gli affari economici, il consiglio pastorale, Mario Galli che segue la parte economica, Gianni Lunardi che segue il coordinamento degli aspetti progettuali e lo studio dell’architetto Giorgio Melesi che lavora al progetto con competenza e passione. Ora abbiamo bisogno di tutta la città: prima ancora che per le risorse economiche abbiamo bisogno che la città stimi questo progetto. E poi ci aspettiamo l’incoraggiamento delle famiglie perché vogliamo che siano orgogliose di un oratorio fatto per e con loro”.

Un progetto che per le sue attività si offre a tutti e farà da raccordo col polo scolastico, con le strutture giovanili presenti in zona, con la stazione, la scuola materna, il polo geriatrico Borsieri – Talamoni e il centro città.

Il progetto

L’oratorio si inserisce nel più ampio progetto del Nuovo Centro di Comunità San Nicolò che propone una riorganizzazione funzionale del comparto Parrocchiale, posto nel centro della città di Lecco, in un’area dalla forma rettangolare perpendicolare al Lario. La percorribilità longitudinale dell’area che avviene con un percorso nel verde a fianco della basilica e attraverso lo stesso oratorio pone quest’ultimo, nella sua posizione centrale nell’area, ad essere “varco” di congiunzione tra la “piazza” e la zona sportiva Parrocchiale posta monte.

Il complesso è suddiviso nelle seguenti funzioni:

  • Oratorio
    aule
    sala polifunzionale
    servizi igienici
    depositi
    spazi connettivi
    ingresso
    cucina
    locali per l’assistente
    locale tecnico
    portico esterno
  • Campo di calcio
  • Spogliatoi
  • Spazi pavimentati per il gioco
  • Spazi a verde
  • Spazi a parcheggio
  • Rampe di collegamento

Il termine “rigoroso” che caratterizza il disegno dell’impianto planimetrico e dei volumi, dalla cui linearità si distingue la sola copertura, è ripreso nell’uso dei materiali che definiscono l’edificio. La semplicità dell’impianto caratterizza la distribuzione degli ambienti attorno allo spazio aperto del porticato, costituito dalla copertura centrale delle due ali del fabbricato. L’edificio si articola in due corpi di fabbrica collegati tra loro nella parte centrale dal doppio porticato che costituisce anche l’ambito di accesso alla struttura.

Lavori e tempi

“Dalle previsioni fatte, salvo imprevisti, contiamo di completare l’opera entro il 2023 – ha detto Gianni Lunardi responsabile del coordinamento di tutti gli aspetti progettuali -. Oggi comincia la fase preparatoria del cantiere vero e proprio: pulizia dell’area, demolizioni, residui dei vecchi edifici della fabbrica Faini e nei prossimi giorni partirà lo scavo vero e proprio per bonificare il terreno”.

Gianni Lunardi

Trattandosi di una ex fabbrica sono stati adottati tutti gli accorgimenti del caso: “Non è un terreno pericoloso, ma essendo una zona di riporto di materiali va trattato secondo precisi criteri. C’è l’Arpa che ha già approvato il progetto e sovraintende all’esecuzione dei lavori insieme a un archeologo poiché il sito è vincolato dalla sovraintendenza archeologica. Non credo ci possano essere sorprese nemmeno su questo fronte visto che è già stata fatta una indagine preventiva terminata nel 2012 da cui non è risultato nulla di rilevante, comunque rispettiamo tutti gli obblighi previsti in questi casi”.

La realizzazione delle fondazioni è prevista tra l’estate e settembre: “Abbiamo assegnato il primo appalto per scavo e bonifica a un team costituito dall’azienda Redaelli Spa di Molteno e dall’azienda Valagussa di Merate. Il progetto dello scavo è stato messo a punto dallo Studio Geologico Tecnico Lecchese rappresentato da Massimo Riva. In una seconda fase andremo ad appaltare i lavori di costruzione dell’oratorio vero e proprio”.

Costo e coperture economiche

“Il progetto nel suo complesso (oratorio, campo di calcio, aree esterne, parcheggi ecc..) costerà all’incirca 3,5 milioni di euro – ha detto Mario Galli -. Il piano finanziario di copertura si suddivide in 4 capitoli: la liquidità immediatamente disponibile, i contributi a fondo perduto degli enti terzi, le cessioni-alienazioni e l’indebitamento”.

Mario Galli

Sulla parte di liquidità ci sono: un fondo costituito presso la Fondazione Comunitaria del Lecchese (donazioni e attività dell’oratorio) che oggi ammonta a circa 110.000 euro; un accantonamento di circa 200.000 euro (al netto delle prime spese già sostenute) frutto delle varie iniziative portate avanti negli anni e infine un’importante eredità ricevuta recentemente da una parrocchiana che ha lasciato circa 500.000 euro tra beni mobili e immobili: “Oltre a ringraziare questa signora e onorare la sua memoria – ha detto il prevosto – è un appello che facciamo a tutti i lecchesi pensando al proprio futuro e alle disposizioni testamentarie: pensate anche a questo luogo di futuro che è l’oratorio”.

Il nuovo percorso tra via Ongania e il sagrato della basilica

Per quanto riguarda i contributi di enti terzi c’è un contributo a fondo perduto di 800.000 euro da parte della Conferenza Episcopale Italiana a valere sull’8×1000. Poi c’è un altro contributo a fondo perduto di 100.000 euro della Fondazione Lambriana – Diocesi di Milano.

L’architetto Giorgio Melesi

Poi ci sono le tre cessioni: due piccoli capannoni dell’ex area Faini, in cima a via San Nicolò, per cui è ancora in corso la trattativa. La seconda cessione è un’area parcheggio sempre all’interno dello spazio dei due capannoni. La terza cessione è il fabbricato dell’ex Toniolo di via Mascari, 1: lo stabile dove ci sono la Caritas, la mensa di San Nicolò e altre associazioni che si trasferiranno nella nuova Casa della Carità che è in fase di ultimazione. Per queste tre vendite, per cui ci sono già delle lettere di intenti che devono solo essere perfezionate, si conta di ricavare circa 500.000 euro.

“Con queste risorse arriviamo a circa 2,5 milioni di euro – ha concluso Galli -. L’ultima parte è quella dell’indebitamento pari al 28/29% dell’intero costo, meno di un terzo, che contiamo di ridurre grazie all’aiuto dei lecchesi”. “Faremo partire un finanziamento che contiamo sia per una quota molto inferiore – ha concluso il prevosto -. L’appello ai lecchesi è proprio questo: aiutateci a ridurre il più possibile quello che sarà l’indebitamento futuro”.

Don Marco Della Corna e Don Filippo Dotti

“Una struttura a servizio di un progetto educativo rivolto ai ragazzi e alle famiglie – ha detto don Marco -. Un luogo che può educare alla bellezza della vita del Vangelo, questi spazi non sono solo un progetto strutturale ma vanno ben oltre”.

Don Filippo e Don Marco: selfie sul cantiere

“Credo che sia importante ricordare che questo progetto viene da lontano perché c’è una comunità, quella dell’oratorio San Luigi, che a Lecco ha dato tanto e dà ancora tanto – ha detto don Filippo -. Una storia che è arrivata sin qui attraverso tante vicende e attraverso la sottoscrizione del Manifesto della Fabbriceria da parte di 200 persone che, con quel gesto, hanno confermato di volersi impegnare a spendersi per sostenere l’attuazione di quest’opera. Un nucleo di comunità molto importante per tutta la città che ha saputo superare tutte le difficoltà legate alla realizzazione di un’opera ambiziosa”.

E poi la dimensione di apertura legata al nuovo oratorio: “Don Franco Cecchin ha immaginato quest’area non come uno spazio chiuso ma come uno spazio aperto, in forte dialogo con tutto quello che c’è attorno – ha concluso don Filippo -. Non un muro chiuso e sicuro, piuttosto delle braccia accoglienti rivolte a tutti quelli che hanno bisogno“.

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