Legambiente, maltempo e frane: “Effetti del cambiamento climatico su un territorio abusato

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Consumo di suolo smodato: “Basta ferite non necessarie ad un ambiente già fragile”

“Occorre investire risorse pubbliche nella manutenzione costante e nella cura preventiva delle sponde del Lario e delle sue valli”

LECCO – I nubifragi che si sono abbattuti in tutta la Lombardia nord-occidentale negli ultimi giorni hanno provocato ingenti danni nelle provincie di Lecco e di Como. Allagamenti, torrenti esondati, frane, strade trasformate in fiumi, frazioni isolate per i collegamenti interrotti, colate di fango e detriti sulle case, sono le conseguenze di ripetuti temporali che hanno riversato un’ingente quantità di acqua piovana su un territorio ormai incapace di drenarla.

Costanza Panella
Costanza Panella

“Quello che si è verificato nelle ultime ore è certamente un evento eccezionale: in soli tre giorni è caduta la pioggia che mediamente si verifica in tutti i mesi estivi – sottolineano Costanza Panella e Enzo Tiso rappresentanti dei circoli di Legambiente del lago di Como –. Le piogge torrenziali, dettate dai cambiamenti climatici in atto ormai sotto gli occhi di tutti, sono destinate a diventare sempre più frequenti e violente, ma non possono essere la scusa dietro cui nascondersi. Il territorio delle province di Como e Lecco è stato negli anni profondamente abusato, scavato, cementificato, deforestato per far dare sfogo ad un incontrollato consumo di suolo, che nemmeno la pandemia ha fermato, come dimostrano i dati recentemente pubblicati da Ispra. Questa pratica deve finire, servono piani specifici che mirino a contrastare gli effetti delle mutazioni del clima in relazione agli aspetti geologici del territorio e alla sua capacità di tenuta ormai fortemente compromessa. A tal proposito sono da rivedere anche le progettazioni in corso e le future edificazioni, ulteriori ferite non necessarie ad un ambiente già fragile, e occorre investire risorse pubbliche nella manutenzione costante e nella cura preventiva delle sponde del Lario e delle sue valli”.