Legambiente, WWF, Cai e sindacati contro la chiusura dell’Ersaf

Tempo di lettura: 2 minuti

Regione Lombardia intenzionata a chiudere l’ente

“Sconcertati da queste scelte. Se la Regione non ritornerà sui suoi passi, produrrà un danno enorme”

MILANO – Pioggia di critiche verso Regione Lombardia che sembrerebbe intenzionata a chiudere l’Ersaf, l’Ente Regionale Servizi alla Agricoltura e Foreste, per creare un nuovo ente.

Sul piede di guerra i sindacati FP Cgil, Flai Cgil, Cisl FP, Fai Cisl, Uil FPL e Uila della Lombardia e con loro le associazioni: Aiab, Cai, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Pro Natura e WWF.

Da anni Ersaf, con oltre 20 strutture in Lombardia, incluse le aziende sperimentali di Riccagioia (Pv) e Carpaneta (Mn), si occupa di gestione agroforestale del territorio, della tutela della biodiversità, della fauna, di innovazione e sostenibilità nei settori agrozootecnico, della produzione alimentare, forestale e della gestione dei territori montani e gestisce il versante lombardo del Parco nazionale dello Stelvio sembrerebbe prossimo alla chiusura.

Esprimiamo forte preoccupazione rispetto a questo disegno che farà disperdere, burocraticamente, un eccellente patrimonio di esperienze e competenze professionali e che potrebbe mettere a rischio i livelli occupazionali, a partire dai 160 lavoratori forestali con contratto stagionale e gli impiegati a tempo determinato – fanno sapere i rappresentanti sindacali – Negli anni Ersaf è stato strumento fondamentale per l’ambiente e l’educazione ambientale, laboratorio prezioso per i progetti portati avanti con l’Unione Europea nel campo della valorizzazione dei prodotti agricoli e di filiera corta e della conservazione, per citarne alcuni”.

Alla voce dei sindacati si aggiunge quella di numerose associazioni ambientaliste, animaliste e non solo: “Si disperde uno strumento fondamentale per la gestione sostenibile dei suoli agrari e la qualificazione della produzione agroalimentare lombarda – spiegano – Siamo sconcertati da queste scelte, proposte nel momento più sbagliato di sempre. Se la Regione non ritornerà sui suoi passi, produrrà un danno enorme: non solo perchè determinerà un ritardo nelle necessarie misure di sostenibilità per la gestione agroforestale del territorio, ma anche perchè azzopperà i percorsi di innovazione del comparto agrozootecnico regionale, che accusa forti inadeguatezze su questo fronte, con il rischio di perdere i treni delle politiche europee di sostegno, a partire dalla nuova PAC”.

Quindi concludono: “Tra modifiche e cancellature, si scopre che ERSAF verrebbe svuotato di gran parte delle sue competenze, e ridotto, con il nome di Lombardia Foreste, alla sola gestione del patrimonio forestale: in pratica un salto indietro agli anni ’70 del secolo scorso, azzerando una lunga e fruttuosa evoluzione nel ruolo svolto dall’ex Azienda forestale, annichilendone la capacità di sviluppare servizi per le imprese agricole, ricerche e progettazioni autonome”.