Liceo Manzoni: lavori in ‘standby’, non si trovano spazi per le aule

Tempo di lettura: 2 minuti
Sedie e banchi accatastati nel cortile della T. Grossi, sgombrata nel 2014 dopo il crollo di un controsoffitto

Il cantiere pronto a partire ma ancora non si sa dove trasferire la scuola

Ex Inpdap o prefabbricati: le alternative non piacciono alla Provincia

LECCO – I soldi ci sono, 2 milioni di euro circa quanto il costo dell’intervento per rimettere in sicurezza l’edificio scolastico, ancora però non si trovano gli spazi alternativi dove collocare gli studenti mentre la scuola diventerà un cantiere: per il Liceo Manzoni ancora non c’è una soluzione.

Le vacanze di Natale avrebbero dovuto essere l’occasione per effettuare il trasloco delle aule oggi ancora collocate nello stabile di via Ghislanzoni che in passato ospitavano anche le scuole medie, ormai da quattro anni trasferite nello stabile del Don Guanella.

La vicenda risale al 2014, con il crollo del controsoffitto nello spazio adibito a laboratorio di artistica. Il fatto era accaduto fortunatamente in orario serale, quando il locale era vuoto. I primi interventi erano stati eseguiti in somma urgenza, si attendevano ulteriori fondi per la messa in sicurezza complessiva della scuola che potrebbe durare circa 21 mesi.

Oggi si aspetta solo il via al cantiere ma è ancora chiara la sorte dei 400 studenti (16 classi in tutto). Lo scorso autunno il Comune aveva promosso un bando, rivolto ai privati, per la ricerca di nuovi spazi.

Lo stabile dell’ex Inpdap

Due sono le alternative finora emerse: l’utilizzo dello stabile ex Inpdap, oggi di proprietà dell’Inps, situato lungo la passeggiata sull’Adda tra i ponti Nuovo e Vecchio, oppure l’allestimento di prefabbricati che verrebbero collocati nel cortile dell’ex istituto Bovara.
Entrambe non convincono la Provincia, responsabile sulle scuole superiori:

“Prima delle vacanze natalizie è stato effettuato un sopralluogo nello stabile ex Indap – spiega Marinella Maldini, consigliere provinciale delegata all’istruzione – i nostri tecnici hanno evidenziato la necessità di diversi interventi per rendere l’edificio adatto ad ospitare le esigenze dell’attività scolastica. Per l’utilizzo dei container, invece, dovremmo creare le infrastrutture che servono per rendere fattibile questa ipotesi, inoltre non crediamo che il giardino dell’ex Bovara sia il luogo più adatto”.

Dal Comune intanto, attendono una risposta: “Noi siamo pronti – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Corrado Valsecchi – vogliamo solo sapere se l’attività scolastica sarà trasferita oppure se dovrà convivere con il cantiere”.