L’ospedale di Lecco si colora di rosa e azzurro per la giornata mondiale sul lutto perinatale

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Oggi, in tutto il mondo, si celebra la giornata mondiale della consapevolezza sulla perdita perinatale

“La condivisione della propria storia può aiutare a dare memoria a tutti quei bambini mai nati e nati ma vissuti per troppo poco tempo”

LECCO – Un’onda di luce colorata – un gesto simbolico che attraverserà il mondo, illuminando progressivamente tutto il pianeta – per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla perdita in gravidanza o dopo la nascita. In occasione della Giornata Mondiale della consapevolezza sulla perdita perinatale (International BabyLoss Awareness Day), che si celebra oggi15 ottobre, l’ASST di Lecco ha deciso di illuminare di rosa e azzurro l’Ospedale “Alessandro Manzoni” di Lecco.

Una scelta simbolica dal significato profondo, come spiega Paolo Favini, direttore generale Asst Lecco: “Aderendo a questa particolare iniziativa vogliamo porre l’attenzione su un tema che spesso rimane nascosto e di cui si fatica ancora a parlare. Il lutto perinatale è un evento traumatico che può portare a delle conseguenze particolarmente gravi se non adeguatamente trattato condizionando profondamente la qualità della vita della donna e della coppia.
È anche per questo che, lo scorso anno, abbiamo deciso di formare i nostri professionisti sanitari, partendo dagli operatori della Terapia Intensiva Neonatale, sulle tematiche dell’accompagnamento end of life e alla rielaborazione del lutto di fronte ad eventi ad alto impatto emotivo”.

Gli fa eco Roberto Bellù, direttore del dipartimento materno infantile dell’azienda ospedaliera provinciale: “Questa significativa giornata è il segno della vicinanza dei nostri operatori nei confronti di tutte quelle famiglie che hanno subito una perdita perinatale. Un lutto spesso difficile da accettare e da elaborare che comunque deve essere narrato, compreso e affrontato insieme con partecipazione umana e con le risorse professionali più idonee ad affrontare un tema così delicato. La condivisione della propria storia può aiutare a dare memoria a tutti quei bambini mai nati e nati ma vissuti per troppo poco tempo, ricordare per sapere, conoscere per condividere con tutte le famiglie che stanno affrontando una situazione simile e pensano di essere sole”.

Sono tante, ogni anno, le donne che vivono questo lutto, come evidenzia Antonio Pellegrino, Direttore Ostetricia e Ginecologia Ospedale “Alessandro Manzoni” Lecco: “Ogni anno 60.000 donne perdono un bambino in gravidanza o dopo la nascita e una donna su cinque ha un lutto perinatale. L’intensità del lutto non è correlata alla settimana gestazionale, ma all’investimento affettivo delle donne e delle coppie visto che la relazione di attaccamento comincia ancor prima della nascita. È difficile dare parole al vissuto del lutto ma non deve più essere un tabù: è bene ricordare alle donne e alle loro famiglie che non sono sole e che la loro sofferenza non è mai inadeguata”.