Lungo le sponde del Gerenzone: un progetto per il rilancio sociale dei nostri rioni

Tempo di lettura: 5 minuti
lungo_le_sponde_del_gerenzone

Presentato il grande evento itinerante tra Rancio, Laorca e San Giovanni

Una sfida per superare l’individualismo anche attraverso la nuova figura dell’attivatore di comunità

LECCO – “Lungo le sponde del Gerenzone è un progetto nato da una riflessione che le varie realtà del territorio stavano facendo soprattutto dopo il periodo del covid. Perciò abbiamo pensato di unire le forze e generare qualcosa di nuovo per il nostro territorio. Il Bando Strategia del comune è stata la spinta a riunirci per proporre un progetto di rilancio dei nostri rioni e dei luoghi all’interno dei rioni stessi. Obbiettivo è il fare insieme e superare l’individualismo presente nelle nostre comunità”.

E’ stata Damaris Rovida a presentare questa mattina, venerdì, presso il Circolo Libero Pensiero di Rancio, il progetto che vede coinvolte la bellezza di 17 associazioni. Al suo fianco Marta Casalone, presidente dell’associazione Lezioni al Campo (ente capofila); Barbara Rigamonti, referente della casa di quartiere a Laorca e attivatore di comunità; Emanuele Manzoni, assessore ai servizi sociali del comune di Lecco.

Damaris Rovida

“Il progetto, che terminerà il 31 maggio 2022, non è solo delle associazioni di volontariato e di questo territorio, ma è un progetto inclusivo che guarda anche ai servizi – ha continuato Rovida -. In questo quadro si inserisce l’attivatore di comunità, non una figura volontaria ma pagata, che ha il compito di coordinare, tenere insieme, fare memoria e fare proposte in collaborazione con gli enti e il territorio stesso”.

Emanuele Manzoni, assessore ai servizi sociali

Emanuele Manzoni

“La pandemia ha reso ancor più evidenti le fragilità delle nostre comunità, perciò come amministrazione abbiamo deciso di valorizzare il mondo del terzo settore, elemento fondamentale e cruciale per il fondamento di un welfare di comunità che consenta di creare un contesto per accompagnare tutti i cittadini, specialmente quelli più soli e fragili – ha detto l’assessore ai servizi sociali Emanuele Manzoni -. Creare un welfare di comunità significa andare incontro ai bisogni tenendo insieme servizi sociali e aspetto sanitario. Questo progetto però punta soprattutto all’attivazione della cittadinanza rispondendo al principio costituzionale di una società capace di difendere diritti e interessi di tutti”.

“E poi c’è l’aspetto di rigenerazione sociale di alcuni luoghi di aggregazione, favorendo la creazione di spazi dove ci sia comunità a prescindere, spazi per conoscersi, incontrarsi, riconoscersi e, perché no, valorizzare anche i limiti e le fragilità della comunità stessa. Per farlo abbiamo bisogno di luoghi che consentano questi incontri – ha concluso Manzoni -. Questo progetto è il segnale di una comunità matura che ha voglia di spendersi e rilanciarsi e ha compreso la dura lezione della pandemia”.

Marta Casalone, presidente di Lezioni al Campo (associazione capofila)

Marta Casalone

“Questo progetto è la possibilità di essere comunità educante – ha detto -. E questo volano, partito da associazioni e comunità locali e valorizzato dall’amministrazione, ci dà la possibilità di agire per il benessere. Il nostro territorio ha grandi possibilità anche se a volte è un po’ campanilista, ma il progetto supera anche questo limite”.

Barbara Rigamonti, attivatore di comunità

Barbara Rigamonti

“Il carattere innovativo di questa sperimentazione è che sposta l’asse: da destinatari di servizi a promotori della cittadinanza attiva. I cittadini diventano risorsa attiva per la cittadinanza stessa attraverso azioni trasversali – ha spiegato Rigamonti -. La figura dell’attivatore di comunità, in questo caso, è una sorta di start-up: la sfida è riuscire a creare buone prassi e metodologie di tenuta e d’incontro sociale. Il progetto guarda a tutte le fasce di età e a tutti i tipi di bisogno con un’aggregazione per aree di interesse: mi ritrovo perché ho un interesse comune a prescindere da età o bisogni”.

Il progetto

Un progetto articolato che si esplicita in una lunga serie di iniziative, aperte a tutti, che chiamano in causa i rioni di Laorca, San Giovanni e Rancio, per valorizzare e mettere in rete le numerose risorse disponibili sul territorio. Nei diversi rioni, da qui alla fine di maggio, sono state messe a calendario una pluralità di azioni aggregative caratterizzate dal valore del “fare insieme”: momenti dedicati ai giovani, all’ambiente, alla convivialità, e ancora azioni di promozione culturale del territorio, azioni rivolte alla salute con momenti formativi e attività pratiche, attività artistiche e artigianali, sportelli di ascolto e indirizzo ai servizi. Sempre con lo scopo di favorire la partecipazione di tutti con particolare attenzione alle fragilità.

Le associazioni e le realtà coinvolte

  • Associazione Lezioni al Campo;
  • Associazione di Promozione Sociale LaorcaLAB;
  • Associazione LGBT + Diritti Renzo e Lucio;
  • Associazione Amici del Cuore Aps;
  • Associazione culturale musica e danze popolari Erhnica;
  • Associazione Gli Amici di Pedro Odv;
  • Associazione Risuono;
  • Casa di Quartiere Laorca Lab;
  • Circolo Cooperativo Libero Pensiero;
  • Circolo S. Pio X;
  • Foto Club Libero Pensiero;
  • Gruppo Alpini Rancio Laorca;
  • Officina Gerenzone;
  • Oto Lab spazio-laboratori;
  • Parrocchie della Comunità Pastorale Laorca, Rancio e San Giovanni;
  • Società di San Vincenzo de Paoli

Collaborano e sono coinvolti nel progetto anche altri servizi territoriali quali: Centro Socioeducativo Artimedia in collaborazione con libreria Mascari 5, CFPP, Servizi dell’Asst – Horus Club e Centro Diurno Psichiatria – Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze, Auser e Anteas.

LA LOCANDINA CON GLI APPUNTAMENTI DI NOVEMBRE E DICEMBRE